Da Iquique a Punta Arenas, le scuole salesiane, le parrocchie e i santuari hanno risposto all’appello di solidarietà dell’Ispettore, don Carlo Lira, dopo aver informato i suoi confratelli dell’iniziativa a livello ispettoriale, di mettere le opere a disposizione delle autorità del Ministero della Salute.
Qualche settimana fa l’Ispettore aveva annunciato la possibilità di offrire le opere salesiane per la cura dei malati e dei più bisognosi e aveva messo a disposizione la casa per Esercizi Spirituali a Lo Cañas, l’Istituto di Macul e la casa per ritiri a Quilpué.
Attualmente i salesiani di tutte le opere hanno messo a disposizione tutte le loro conoscenze e proposte pastorali.
I salesiani di Iquique hanno messo a disposizione il materiale per sostenere il benessere psicologico degli adulti e di chi si prende cura dei bambini e dei giovani, le celebrazioni liturgiche online, un programma di film per famiglie in tempo di quarantena, la creazione di piattaforme ed e-mail per le lezioni online e una proposta per inviare messaggi del Vangelo attraverso YouTube.
La Scuola Salesiana di Copiapó, offre ai suoi studenti la Messa attraverso Facebook, fornirà l’accesso a Internet a 50 studenti della scuola che non hanno accesso dalle loro case e i genitori hanno preparato circa 50 cesti alimentari per chi si trova in difficoltà. Le scuole hanno realizzato molte attività per non lasciare soli i loro studenti e per continuare i percorsi di apprendimento.
Le parrocchie salesiane organizzano anche attività per mantenere i contatti con i fedeli. Tra le attività si possono apprezzare l’animazione e la comunicazione virtuale, l’accompagnamento dei laici responsabili del coordinamento parrocchiale, delle cappelle e delle comunità ecclesiali di base, fornendo orientamenti e materiali per la formazione personale e liturgica. Viene offerta l’Eucaristia online, un momento di adorazione eucaristica il giovedì. I parroci, con le dovute precauzioni sanitarie, escono per dare i sacramenti ai malati.
A questo punto vale la pena riflettere su ciò che il Papa emerito Benedetto XVI delineò per il futuro e su ciò che stiamo vivendo oggi come Chiesa. “Oltre ai metodi pastorali tradizionali, sempre validi, la Chiesa cerca di adoperare anche metodi nuovi, curando pure nuovi linguaggi, appropriati alle differenti culture del mondo, proponendo la verità di Cristo con un atteggiamento di dialogo e di amicizia che ha fondamento in Dio che è Amore. In varie parti del mondo, la Chiesa ha già intrapreso tale cammino di creatività pastorale” (Messa per la conclusione del Sinodo dei Vescovi – 28 ottobre 2012).
