Spagna – Le piattaforme sociali salesiane si concentrano sulla situazione dei rifugiati in un contesto di deterioramento sociale

16 Giugno 2020

(ANS – Madrid) – Attualmente, secondo i dati dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR), il numero di sfollati nel mondo è di 70,8 milioni. Persone che sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa della guerra, della persecuzione a motivo del loro genere, razza, religione, orientamento sessuale o opinioni politiche o per via delle conseguenze del cambiamento climatico. In Spagna, nel 2019, le richieste di protezione internazionale hanno continuato ad aumentare in modo esponenziale. Nel 2019 sono state ricevute 118.264 domande di asilo, secondo i dati della Commissione Spagnola di Aiuto ai Rifugiati (CEAR). Tuttavia, ne sono stati concessi solo 3.156, pari al 5%, una domanda su 20.

In Spagna sono attualmente pendenti 133.015 domande. Più di 133.000 persone, cioè, vivono nell’incertezza. La pandemia globale di COVID-19 ha anche peggiorato la situazione di queste persone, le cui procedure sono state rallentate o fermate.

Le entità che fanno parte del Coordinamento Statale delle Piattaforme Sociali Salesiane hanno continuato a lavorare durante il periodo di confinamento per accompagnare i processi di accoglienza e di integrazione dei richiedenti protezione internazionale.

Prioritariamente le Piattaforme Sociali Salesiane accompagnano bambini, adolescenti e giovani, molti dei quali non accompagnati. Infatti nel 2019, delle 118.264 domande di asilo presentate, 22.373 provenivano da minori di 18 anni, la cui situazione è particolarmente vulnerabile.

Le Piattaforme Sociali Salesiane hanno un programma per l’accoglienza integrale dei giovani tra i 18 e i 26 anni, richiedenti protezione internazionale e rifugiati, finanziato dal Ministero dell’Inclusione, della Sicurezza Sociale e delle Migrazioni, dal Fondo Sociale Europeo e dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione. Si ritiene che il loro status di rifugiati e di giovani li renda doppiamente vulnerabili: sono soli, senza una rete di sostegno familiare e senza la possibilità di accedere ad un alloggio e ad un lavoro in condizioni dignitose.

Nel corso del 2019 e in questa prima parte del 2020 sono stati assistiti 76 giovani in cerca di protezione internazionale. Le Piattaforme Sociali Salesiane evidenziano gli sforzi compiuti da questi giovani fin dal loro primo arrivo al centro di accoglienza per imparare o migliorare la loro conoscenza della lingua, per ricevere una formazione e per poter avere un lavoro qualificato, realizzando così uno dei loro sogni nel processo migratorio. “Siamo preoccupati che il processo personale, educativo e lavorativo dei giovani non sia preso in considerazione nella risoluzione della protezione internazionale”, commentano dalla “Fundación Don Bosco”.

In questo contesto di pandemia le Piattaforme Sociali Salesiane ritengono necessario adottare misure urgenti e in vista della Giornata Internazionale del Rifugiato, il prossimo sabato, 20 giugno, rilanciano la campagna: “Tu voz también es refugio” (La tua voce pure è un rifugio). È importante animare l’intera società a fare un passo avanti per queste persone, dando loro voce per combattere le notizie false e le menzogne. “Insieme possiamo costruire una società migliore, nella quale sia riconosciuta la dignità di tutte le persone”.

InfoANS

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