Madagascar – Tra pandemia e fame, la risposta è nella solidarietà

02 Luglio 2020

(ANS – Ivato) – Il Madagascar vanta un patrimonio naturale che è un unicum sul pianeta Terra, per la varietà di piante e animali. Purtroppo, è anche uno dei cinque Paesi più poveri al mondo, dove moltissime famiglie sopravvivono con al massimo 4 € al giorno e solo se trovano qualche lavoretto temporaneo. In alcune di queste famiglie c’è pure il problema dell’alcolismo, molto diffuso anche tra le donne. E la pandemia da COVID-19 sta colpendo un paese già martoriato da dengue e malaria. Davanti a un simile scenario i Figli spirituali di Don Bosco non si perdono d’animo e rilanciano le loro iniziative.

La missione salesiana “Maison Don Bosco” sorge a Ivato, a 1.300 metri di altitudine, sull’altipiano centrale e alla periferia della capitale Antananarivo. La zona conta circa 28.000 abitanti: oltre ad essere “il dormitorio” di chi lavora nella capitale, vi si trovano famiglie che vivono sbarcando il lunario con piccoli lavori (lavanderia per conto delle famiglie benestanti, lavaggio auto, carico e scarico di merce al mercato…).

I problemi specifici riguardano la mancanza di un’azione sociale pubblica e di interventi di sostegno ed educazione per queste povere famiglie. Famiglie che durante il confinamento, nonostante il piccolo aiuto ricevuto da parte delle autorità, hanno visto peggiorare la loro situazione socio-economica, dato che le restrizioni imposte hanno limitato spostamenti e le pur piccole possibilità di guadagno.

La comunità salesiana si è impegnata seriamente nell’aiuto alle famiglie più povere e disagiate, sostenendole con donazioni di cibo, medicinali o nella costruzione di piccole case. Ma ancora non basta.

Attualmente la Procura Missionaria Salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino sta sostenendo i salesiani locali con un progetto che prevede la distribuzione di riso, fagioli, sapone e olio due volte alla settimana. L’obiettivo è garantire il minimo necessario per le famiglie più in difficoltà, considerato pure che buona parte delle famiglie aiutate sono “monoparentali”, cioè ragazze madri con i loro figli, che vivono in catapecchie o ricoveri di fortuna.

I beneficiari diretti del progetto sono 70 famiglie e una casa-famiglia con circa 25 bambini. Le persone che riceveranno un aiuto concreto saranno circa 500, (310 bambini e donne, 190 ragazzi e uomini).

Ma i salesiani del posto sanno bene che a trarne vantaggio saranno ancora più persone: perché la povera gente che aiutano, spesso con poco istruzione e meno opportunità, è però solita condividere in spirito di solidarietà il poco che ha.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org 

InfoANS

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