Argentina – Evangelizzare attraverso la musica: ben oltre le quattro mura

30 Ottobre 2020

(ANS – Córdoba) – Ha 20 anni e un talento per la musica. È stato selezionato insieme ad altri 99 “inviati” per prendere le reti e farne uno strumento di evangelizzazione. “La musica è qualcosa che mi ha sempre caratterizzato, un canale per trasmettere i miei sentimenti in modo armonico e melodico, mettendo il mio dono al servizio degli altri”. Lui è Nicolas Narvaes, un giovane aspirante salesiano, che ha partecipato al reality musicale cattolico “Enviados” (Inviati) e che si è aggiudicato un posto tra i primi 100 dei 1.400 partecipanti.

Nico, nato a Mendoza, ha incontrato Gesù nel cortile salesiano e oggi si trova nella casa di formazione di Fontana come aspirante. Sono stati i suoi compagni dell’aspirantato a incoraggiarlo a partecipare al concorso organizzato da “Aguas Claras Misión”, una società cattolica di produzioni audiovisive.

“Da quando ho scoperto il ‘ministero’ della musica nella Chiesa, ho conosciuto molte persone che mi sostengono, e da parte mia farò tutto il necessario – racconta Nico –. Alcune di queste mi hanno passato un video della cantante cattolica Athenas, che invitava a partecipare al reality ‘Enviados’”.

La prima reazione è stata caricare un video in cui cantava una canzone di uno dei tre artisti che guidano il concorso: Athenas, Jon Carol e Kairy Marquez. Nico ha scelto “Tú eres más fuerte”, di Jon Carlo.

In questa fase i partecipanti sono stati 1.400 persone provenienti da tutto il mondo. “Tutti con lo stesso obiettivo e lo stesso sogno, far conoscere il loro dono musicale per poterlo offrire a Dio attraverso questo reality. Dopo qualche giorno mi hanno contattato per farmi sapere che ero uno dei 100 preselezionati tra i 1.400” prosegue il giovane.

A quel punto è iniziato un percorso “missionario” con sfide settimanali che venivano assegnate ai partecipanti ogni settimana. “Un sabato abbiamo dovuto caricare in rete un canto a Maria, poi recitare un Rosario in diretta su Instagram. Poi una canzone basata su una citazione biblica in commemorazione del mese biblico. Tutto questo doveva essere fatto da ciascuno dei 100 e allo stesso tempo il produttore e i suoi assistenti ci guidavano e ci accompagnavano in ogni missione. È stato emozionante vedere durante queste settimane come ogni ‘inviato’ dava testimonianza attraverso la sua musica e le sue reti alla parola di Dio e alla missione che abbiamo come Chiesa, quella per l’appunto di essere missionari”.

Oggi Nico vuole inviare un messaggio agli altri giovani.

In questo periodo di pandemia credo che la musica e le reti sociali abbiano un ruolo chiave nell’evangelizzazione. Molte persone hanno difficoltà a stare rinchiuse, isolate, sole. Molti possono connettersi con le loro famiglie e i loro amici solo attraverso le reti sociali, e così condividere un momento di gioia, attraverso uno schermo. Non è quello che vorremmo, ma è quello che dobbiamo fare per prenderci cura di noi stessi come società e quindi anche della nostra famiglia.

La musica ci avvicina sempre di più, ci consola, ci rende felici, ci trasmette emozioni. E qualcosa di così bello non può venire che da Dio. Credo fermamente che ognuno abbia il suo ruolo e il suo dono da mettere al servizio degli altri e testimoniare sempre il Dio vivente in mezzo a noi.

Mi piace molto l’idea centrale del reality che è quella di dare un impulso alla musica cattolica, non solo in riferimento ai canti che si cantano a Messa. È bene diffondere la musica cattolica oltre le quattro mura della chiesa. Questo perché aiuta ad avere una vita più evangelica, con più ritualità e più cattolica, ci aiuta a capire che la Chiesa siamo anche noi e tutta la nostra vita deve essere una costante lode e un costante ringraziamento a Dio. E la musica è un bel ponte per far sì che ciò avvenga e lo renda più facile e pratico.

Da quando ho sentito la frase: “Un oratorio senza musica è come un corpo senza anima” essa è diventata quasi un motto per me. Ogni volta che ne ho l’opportunità, contribuisco con il mio dono e con quello che mi piace fare, cioè cantare. E se oggi ci chiedono di immaginare per un attimo il cortile salesiano che ci manca tanto, mi è impossibile farlo senza dargli il "colore" di qualche canzone in sottofondo, senza l’immagine di una chitarra, senza altoparlanti.

Siamo tutti chiamati ad evangelizzare. Tu che stai iniziando a suonare la chitarra, a cantare, a suonare un qualsiasi strumento. Abbi il coraggio di metterlo al servizio, a mostrarlo agli altri. Se Dio ha messo nelle tue mani questo talento, non seppellirlo come ha fatto il servo timoroso. Fallo moltiplicare, fa’ che porti molto frutto.

Fonte: Don Bosco Norte

InfoANS

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