Mongolia – “Già solo stare insieme ai giovani è un’azione missionaria significativa”
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02 Dicembre 2020

(ANS – Darkhan) – L’oratorio “Don Bosco” di Darkhan, in Mongolia, rappresenta la prima attività della missione salesiana nella città mongola, dove i primi due missionari salesiani giunsero nell’aprile del 2005. Don Andrew Nguyen Trung Tin, Direttore dell’oratorio, era uno di quei due pionieri missionari e oggi ci racconta i primordi e gli sviluppi missionari in terra mongola.

Mentre il Paese era ancora coperto dalla neve invernale e tutto era imbiancato, facemmo un primo giro per il mercato e le strade del villaggio. Sembrava che non ci vedesse nessuno, perché la gente stava dentro le loro ‘ger’ (tende) o case e i bambini erano a scuola. Solo alcuni cani abbaiavano.

Abbiamo iniziato con un pallone. Siamo andati a scuola dove c’erano dei bambini, chiedendo il permesso di giocare con i bambini, e il Direttore della scuola ci diede il permesso di farlo. Entrammo con i palloni e pacchi di caramelle. Dopo averli conosciuti e aver fatto amicizia con i giovani di Darkhan, siamo diventati “babysitter” per alcuni bambini lì attorno, dato che i loro genitori ci affidavano i loro figli per tenerli al sicuro fino al loro ritorno a casa.

Dopo un po’ di tempo li abbiamo invitati a casa nostra, il che significa che lentamente sono diventati nostri amici nel cortile, a scuola e nell’oratorio. In questo modo i bambini e i ragazzi hanno imparato il significato dell’oratorio come luogo di preghiera e di divertimento, e come una casa dove poter essere veramente se stessi.

Ora, dopo 15 anni, la missione per i giovani è ancora in corso, e anche se ci sono alcune difficoltà, i salesiani con i loro laici collaboratori nella missione, i Salesiani Cooperatori, gestiscono l’oratorio tutti i giorni, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Anche se non abbiamo una palestra, una sala o un posto adatto per i giochi al coperto, non fermiamo mai l’Oratorio quotidiano per i giovani. (Una doverosa eccezione è stata fatta, a partire dal 15 novembre, in accordo alle restrizioni imposte per la pandemia di Covid-19, NdR)

Non so in quanti luoghi del mondo i salesiani gestiscano un oratorio come a Darkhan. Nei limiti del sistema sociale mongolo e del clima estremo, facciamo del nostro meglio per stare con i giovani – al caldo dell’estate (+30° C) o al freddo estremo del lungo inverno (6 mesi, tra i -30° e i -40° C).

Con quel freddo le palle da basket nemmeno rimbalzano e in generale durano poco. Ma i giovani vengono qui ogni giorno con i loro amici, con i loro sorrisi, con la loro felicità. Abbiamo anche una piccola biblioteca, corsi di musica e scienze umane, e di agricoltura durante l’estate; organizziamo viaggi e gite. Due volte al mese fanno una sessione di formazione per i giovani animatori, per promuovere un’esperienza di gruppo di qualità.

Insieme ai Salesiani Cooperatori, inoltre, è stato avviato anche un corso serale per i giovani poveri, che viene accompagnato da un po’ di cibo e dal pensiero della “Buonanotte” salesiana.

Ora abbiamo avviato anche corsi di pallacanestro, pallavolo e calcio, dove gli “allenatori” sono alcuni giovani adulti dell’oratorio. Il sabato sera, dopo lo sport, i giovani si riuniscono davanti alla statua di Maria Ausiliatrice per recitare un Mistero del Rosario e dopo la “Buonanotte” c’è il saluto, accompagnato con delle caramelle.

Tutti noi salesiani in Mongolia siamo missionari. E quando sei straniero e non più così giovane, accompagnare i giovani nell’oratorio è fisicamente una grande sfida: anche solo aspettando il tuo turno in cortile rischi di congelarti!

Ma questa è la nostra vita e la nostra missione qui all’oratorio salesiano di Darkhan. Sono felice di stare con i nostri ragazzi e possono vedere che s’intristiscono senza la presenza del salesiano tra di loro! Qui in Mongolia Già solo stare insieme ai giovani è un’azione missionaria significativa! A volte noi salesiani desideriamo fare molte cose, sognare in grande - ma la nostra realtà non ce lo permette! Anche ai nostri confratelli, a volte, non piace il modo in cui lo facciamo, perché gli sembra di non fare nulla!

Ma se chiedete ai giovani di Darkhan di che tipo di salesiani hanno bisogno… Ve lo possono dire loro!

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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