Irlanda – Don McDonnell riflette: “Anch’io ti amo... la Consacrazione”
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28 Aprile 2021

(ANS – Dublino) – I Salesiani in Irlanda stanno invitando tutti quanti ad un cammino di preparazione ad una Consacrazione Mariana che avverrà il 24 maggio 2021, Festa di Maria Ausiliatrice. Così il Superiore dell’Ispettoria “San Patrizio” dell’Irlanda, don Eunan McDonnell, ha condiviso una riflessione dal titolo: “Anch’io ti amo... la Consacrazione”, che qui riportiamo.

“Ti amo”. Se sei tu a pronunciare queste parole, sicuramente tratterrai il respiro in attesa di una risposta. Hai corso un rischio. Ti sei reso vulnerabile davanti alla persona che ami. Aspetterai con ansia, sperando che l’altra persona risponda con le parole: “Anch’io ti amo”.

Puoi immaginare Dio che trattiene il respiro divino, mentre aspetta la risposta di Maria nell’Annunciazione? Sicuramente tutta l’umanità ha trattenuto il respiro mentre aspettava la sua risposta a nome nostro!

Quando Maria ha pronunciato il suo “sì” ha semplicemente dichiarato a Dio: “Anch’io ti amo”, offrendosi come dono al Dio che per primo l’ha amata. Lei sceglie di permettere che il piano di Dio si svolga in lei e attraverso di lei: “Ecco, io sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38).

Questo consenso all’Annunciazione è confermato anche quando resta senza vacillare sotto la croce e, più tardi ancora, quando intercede per noi e testimonia la nascita della Chiesa a Pentecoste. Maria collabora in modo speciale al piano di salvezza di Dio e intercede per l’umanità presso suo Figlio.

L’atto di Consacrarsi a Maria, la Madre di Dio, è, molto semplicemente, entrare nella sua risposta d’amore, così che ci uniamo al suo “sì” mentre dichiariamo a Dio: “Anch’io ti amo!”.

Come osservava San Giovanni Paolo II, bisogna riconoscere che prima di chiunque altro è stato Dio stesso, l’Eterno Padre, ad affidarsi alla Vergine di Nazareth, affidandole il proprio figlio nel mistero dell’incarnazione. (cfr. Redemptoris Mater, n. 39) È anche vero che sulla croce Gesù affida sua madre all’umanità, quando dichiara a Giovanni, il discepolo amato: “Ecco tua madre! Madre, ecco tuo figlio!” (Gv 19,26-27).

Il motivo per cui ci affidiamo a Maria è che, come il discepolo amato, possiamo “accoglierla” nella nostra casa. In questo modo, lei potrà farci da madre in Cristo, attraverso le sue potenti preghiere e la sua materna intercessione. Potrà aiutarci a realizzare la preghiera di suo Figlio, Gesù, e in quella preghiera egli verrà con il Padre a “fare la nostra casa in te” (Gv 14,23). “Consacrarsi a Maria significa affidarsi alla sua intercessione materna perché ci aiuti ad offrirci più pienamente a Cristo nella sua stessa consacrazione per la nostra redenzione”, ha ben sintetizzato P. Michael Gaitley.

E quando ci affidiamo a Maria c’è uno scambio di cuori: noi le diamo il nostro cuore di peccatori e Lei ci dà il suo Cuore Immacolato. Nel dare, noi diventiamo vuoti, ma lei ci riempie dello Spirito di Dio. Nel suo affidamento a Maria, Madre Teresa pregava: “Cuore Immacolato di Maria, conservami nel tuo cuore purissimo, affinché io possa piacere a Gesù attraverso di te”. Così facendo, riconosceva che non solo il cuore di Maria è in noi, attraverso la consacrazione, ma che anche noi siamo nel cuore di Maria. Un tale atto di consacrazione a Maria fu compiuto per San Giovanni Bosco e San Francesco di Sales, da parte delle loro madri, quando erano bambini. E questo stesso atto di consacrazione a Maria fu rinnovato personalmente da ognuno di loro durante tutta la vita.

Nel suo sogno di nove anni, nel quale Don Bosco riceve la sua missione, il Signore lo affida a Maria come “madre e maestra”. Come Pastora, lei gli mostra come condurre i giovani a suo Figlio, il Buon Pastore. Questo spiega perché Don Bosco ha sempre ritenuto Maria fondatrice della Congregazione. E diceva ripetutamente: “Abbiate fiducia in Maria, e vedrete cosa sono i miracoli!”.

Un interessante segreto si nasconde nelle fondamenta della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, costruita da Don Bosco. Entrando, la statua di Maria Ausiliatrice è ben visibile a sinistra dell’altare principale e del santuario. Sconosciuto ai più, tuttavia, è il fatto curioso che la statua è deliberatamente posizionata sopra la “pietra angolare della Basilica”, come Don Bosco stesso aveva richiesto.

C’è un po’ di differenza tra l’uso della pietra angolare ai tempi di Don Bosco e il modo in cui viene usata oggi nelle costruzioni moderne. Ai suoi tempi, la pietra angolare era la pietra chiave. Era la prima pietra posta durante il processo di costruzione. Erano necessarie e prese misure accurate per assicurare il corretto allineamento dell’edificio. Senza il perfetto posizionamento della pietra angolare, il resto dell’edificio sarebbe stato gettato fuori allineamento, portandolo completamente fuori strada rispetto ai disegni. Questo parla da solo del ruolo di Maria non solo nella costruzione della Basilica, ma come Madre vigile di tutta l’impresa salesiana.

Chiunque abbia sperimentato il mal di schiena può essere sorpreso di scoprire che è spesso collegato con le spalle o con le gambe. Il nostro corpo può essere fuori allineamento e abbiamo bisogno di chiedere aiuto. Ma possiamo anche essere fuori allineamento a livello spirituale.

Maria nella nostra tradizione salesiana viene onorata come Ausiliatrice, colei che ci aiuta. Attraverso la nostra consacrazione a Gesù, con Maria, ci affidiamo a lei. Chiediamo liberamente il suo aiuto e le diamo il permesso di aiutarci. Come nostra madre spirituale e Aiuto dei Cristiani, Maria riallinea spiritualmente noi, suoi figli, facendo in modo che non abbiamo “altro fondamento che Gesù Cristo” (1Cor 3,11). Con Gesù come nostra pietra angolare, lei ci aiuta, a “crescere in Cristo” (Ef 4,15).

Come a Cana, Maria, serva della Parola, si rivolge a noi e ci dice: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5), incoraggiandoci a diventare servi del suo amore. Si tratta di vivere la preghiera che noi salesiani recitiamo quotidianamente: “Ci affidiamo a te, umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose, per diventare tra i giovani segni e portatori dell’amore del tuo Figlio. Amen”.

Don Eunan McDonnell

La video-riflessione di don McDonnel è accessibile qui. 

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