Belgio – Il “Don Bosco International” sostiene la richiesta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid-19

14 Luglio 2021

(ANS – Bruxelles) – Il “Don Bosco International”, l’organismo che rappresenta la Congregazione Salesiana presso le istituzioni dell’Unione Europea (UE), ha sottoscritto, insieme ad altre organizzazioni confessionali internazionali, cattoliche e non, la richiesta inviata da Caritas Europa alla Presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di sospendere i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid-19, per facilitarne cioè la produzione e la distribuzione nei Paesi emergenti del resto del mondo. La richiesta rientra nel campo delle iniziative intraprese dalla Congregazione per una risposta globale alla pandemia, che non lasci davvero indietro nessuno.

“La pandemia di Covid-19 sta avendo un effetto devastante nei Paesi già colpiti dalle sfide dello sviluppo e dalle crisi umanitarie, e sta colpendo più duramente gli ultimi - coloro che non hanno alcuna prospettiva di ottenere presto una prima dose di vaccino. Questa emergenza globale può essere affrontata solo se un vaccino contro il Covid-19 accessibile ed efficace sarà reso disponibile in ogni angolo del mondo” esordisce la lettera.

Mosse dalla “chiara decisione morale” di “dare la priorità alle vite umane rispetto al profitto” le organizzazioni firmatarie richiedono di approvare il testo di decisione rivisto IP/C/W/669/Rev.1, presentato il 25 maggio, che introduce una deroga all’Accordo sugli Aspetti Commerciali dei Diritti di Proprietà Intellettuale (TRIPS, in inglese) a vantaggio della prevenzione, il contenimento e il trattamento di Covid-19.

Pur dando merito alle autorità UE per le iniziative già intraprese per la diffusione dei vaccini a contrasto della pandemia – come, ad esempio, il programma COVAX – i firmatari ribadiscono che c’è bisogno di soluzioni di maggior vigore.

“Alla luce delle circostanze senza precedenti della pandemia di COVID-19, ci aspettiamo che l’UE sia pronta a prendere misure straordinarie e a fare tutto ciò che è in suo potere, per contribuire a porre fine a questa emergenza di salute pubblica” affermano.

Citando poi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la lettera evidenzia come ad aprile 2021, i Paesi più ricchi avessero ricevuto oltre l’87% dei vaccini, mentre quelli a basso reddito solo lo 0,2%; e che secondo l’Economist Intelligence Unit, se si mantengono i ritmi attuali, la maggior parte dei Paesi più poveri del mondo dovrà aspettare il 2024 per l’immunizzazione di massa.

Attualmente, si continua, ci sono Paesi come il Bangladesh e l'India, con capacità di produrre ulteriori vaccini anti-Covid-19, ma che non sono in grado di farlo a causa della mancanza delle licenze appropriate.

“Prima la popolazione mondiale viene vaccinata, prima i cittadini dell’UE saranno al sicuro. Senza un’azione globale, la crisi sanitaria e la conseguente crisi socio-economica, qui e nel mondo, continueranno” afferma con incisività la missiva.

“Un’opposizione alla deroga del TRIPS non solo è autolesionista, ma porta a inutili sofferenze e perdite di vite umane. La gente muore e le economie crollano a causa della carenza di vaccini” prosegue la lettera.

Che afferma ancora: “Con così tante Nazioni più povere del mondo che sostengono già questa deroga d’emergenza, potete aiutare a mantenere la leadership morale e di salute pubblica dell’UE nel mondo... Questa è anche la posizione del Parlamento europeo, come chiarito nella sua risoluzione del 10 giugno sul come affrontare la sfida globale di Covid-19, che la Commissione europea deve prendere in considerazione nei futuri negoziati con l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

L’appello sottoscritto dal DBI si conclude: “Vi esortiamo a spingere affinché i vaccini Covid-19 - un bene sociale - vadano a beneficio di tutti, soprattutto di chi è più indietro”.

Il testo completo della lettera è disponibile, in inglese, qui.

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