Bolivia – 125 anni di presenza salesiana nel Paese

19 Agosto 2021

(ANS – La Paz) – Don Líder Justiniano Flores, Superiore dell’Ispettoria “Madonna di Copacabana” della Bolivia, ha guidato i festeggiamenti per i 125 anni di presenza salesiana in Bolivia. Nel giorno del 206° compleanno di Don Bosco, infatti, ha celebrato l’Eucaristia nel Santuario Nazionale della Vergine di Copacabana.

Ripercorrendo la storia salesiana in Bolivia, va ricordato che l'8 ottobre 1895, a Torino, grazie agli sforzi di don Costamagna (il primo salesiano a mettere piede in terra boliviana), fu firmato un contratto tra il Governo della Bolivia, rappresentato allora dal dottor Manuel de Argandoña, e don Michele Rua, come rappresentante della Congregazione Salesiana. Lo scopo di questo contratto era di fondare due scuole di Arti e Mestieri in Bolivia, che sarebbero state gestite dai Salesiani. Secondo le cronache dell’epoca, 14 salesiani salparono il 1° febbraio da Valparaiso (Cile), e dopo essere passati per Uyuni e Oruro arrivarono finalmente nella città di La Paz il 17 febbraio 1896.

Durante l’omelia, don Justiniano ha affermato: “Dio ha voluto, nella sua infinita bontà e nel suo grande amore, che come Famiglia Salesiana e Cristiana ci incontrassimo qui in questo luogo, un luogo dove si venera la madre di Gesù Cristo: la Vergine di Copacabana. Oggi siamo qui per celebrare sia il 206° anniversario della nascita del nostro padre e fondatore, Don Bosco, sia per celebrare insieme a lui il 125° anniversario dell'arrivo dei Salesiani nel nostro Paese”.

Don Justiniano ha poi ricordato che, sebbene Don Bosco non si sia mai recato personalmente in Bolivia, qui è conosciuto grazie ai molti salesiani che sono passati per questa Ispettoria. “Quindi un grande e profondo grazie va a tanti salesiani che sono già partiti per il Cielo, che hanno lasciato le loro ceneri qui, in questa terra boliviana. Un grazie al primo salesiano che ha messo piede su queste terre, don Costamagna, e ai suoi compagni, fino all'ultimo che ha lasciato la nostra Ispettoria, don Juan Pablo Zabala”, ha aggiunto.

Il Superiore dell’Ispettoria della Bolivia ha poi invitato tutti a vivere una vita gioiosa e felice e a sentirci benedetti. Ha ricordato che il Signore è con noi, anche se stiamo attraversando momenti bui e difficili a causa della pandemia.

Grazie Dio, perché ci hai dato in Don Bosco una ragione di vita, una ragione per donare la nostra vita ai giovani, specialmente i più poveri”, ha concluso don Justiniano.

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