Italia – GSFS 2022: “Dio previene il nostro desiderio di Lui”

14 Gennaio 2022

(ANS – Torino) – Andare alle radici, in senso fisico e morale: questa la proposta che i partecipanti alle Giornata di Spiritualità della Famiglia Salesiana in corso a Torino hanno raccolta e vissuta nella mattinata di venerdì 14 gennaio, con il pellegrinaggio nell’area di Valdocco.

Dopo la recita delle Lodi, tre itinerari possibili:

- la storia di Don Bosco e della Congregazione come rappresentata e testimoniata nel Museo che da poco più di un anno apre ai visitatori una visione palpabile delle origini dell’oratorio e lo sviluppo in tutto il mondo. Si tocca quasi con mano la generosità dei Figli spirituali del santo, missionari in terra italiana e presto anche nel resto del mondo. Il tutto è accaduto grazie a una santità diffusa, ben evidenziata dal richiamo alle figure eminenti del carisma salesiano di ieri e di oggi dei quali si conservano alcune reliquie;

- la visita passo passo degli spazi che accolsero il seme del grande albero che è oggi la Famiglia Salesiana: quelli del gioco e quelli dello studio e della formazione professionale; e gli spazi dedicati alla spiritualità semplice e profonda che, insieme con Mamma Margherita, Don Bosco faceva incontrare, sotto una tettoia o dentro al tempio: il primo dedicato a san Francesco di Sales, quasi una bomboniera mistica dei ricordi dei primi passi, e il secondo monumentale dedicato a Colei che ispirò e accompagnò ogni passo;

- la riscoperta degli antefatti dell’esperienza sotto la tettoia Pinardi: la Casa che Giulia di Barolo realizzò per accogliere le donne più derelitte, dove Don Bosco prese coscienza della sua vocazione di padre degli “ultimi” e dimestichezza nell’accompagnamento spirituale. La beata, con suo marito Carlo Tancredi Falletti, vide da vicino la sofferenza nelle carceri e per le strade e seppe ispirare al giovane prete, chiamato come cappellano della sua opera, lo spirito e le tecniche per affrontare le sfide educative.

L’immersione fino alle radici si è completata nell’incontro con san Francesco di Sales nella celebrazione eucaristica a lui dedicata. Don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, ha sottolineato nell’omelia la scuola di dolcezza che emana dalla conoscenza con il santo vescovo e dalla confidenza con lui.

Il Vangelo della Messa votiva (Mc 2,1-12) dà modo di esplorare l’animo umano e la sua ricerca di Dio. “La vera infermità è il peccato – ha sottolineato don Martoglio – e Gesù è venuto a sollevarci da esso. Per questo si rivolge al paralitico donando anzitutto la riconciliazione con Dio, poi, per mostrare la forza di vincere il male che lo limita, gli dice di alzarsi, di prendere il suo lettuccio e di andare verso una vita nuova”.

Ciò che ha mosso l’uomo a farsi portare alla presenza di Gesù è il bisogno di salvezza, di incontro con un Padre misericordioso. “Come non andare insieme a san Francesco di Sales a riscoprire il desiderio di Dio che ognuno porta in se stesso?” ha dunque esortato. “Con il Santo che ha ispirato Don Bosco troveremo che Dio è presente in ogni momento della vita, e che solo Lui sostiene la nostra umanità”.

È Dio che ci rimette in piedi, e questo è più che un incoraggiamento: è una convinzione che sovverte la tranquillità dei sapienti di ogni tempo, oltre le rigidità innestate dagli uomini nei precetti. Ancora una volta balza in primo piano l’invito: “Fate tutto per amore, nulla per forza”.

Antonio R. Labanca

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".