Italia – GSFS 2022: “Non abbiate paura dell’interiorità perché rende i ragazzi più vicini a Dio”

17 Gennaio 2022

(ANS – Torino) – “Ogni comunità è Cana di Galilea” ha detto il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, nella sua omelia a conclusione della 40° edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana. Partendo dal commento del Vangelo che fa memoria di quanto accadde fra Maria e suo figlio, presenti anche i discepoli, durante un convivio che festeggiava un matrimonio, ha rimarcato che “Dio è sempre all’opera dove uomini e donne passano il loro tempo, e questo anche nella Famiglia Salesiana”.

La Madre è centrale in questa dinamica, ma non chiede a Gesù qualcosa di particolare: fa presente un problema e attende che Egli operi come meglio valuterà. “Questo ci insegna a pregare nel modo giusto. Affidiamo al Signore le necessità e le situazioni penose, e lui interverrà”. Come a Nazareth Maria è rimasta in attesa degli eventi, così anche a Cana. “Ella non vuole affermare la sua volontà di fronte a Dio. Così anche noi non dobbiamo far presente la nostra volontà e i nostri desideri, per quanto importanti, ma lasciare decidere a Dio ciò che deve fare”. È l’atteggiamento di san Francesco di Sales, esplorato nelle Giornate, l’affidamento a Dio e alla Sua bontà: “Qualsiasi risposta sarà il mio bene”.

Questo ricade sulle relazioni fra le persone, e per i credenti diventa “ricchezza e diversità dei doni: ognuno riceve qualcosa per il bene comune”: la comunità diventa specchio dell’amorevolezza del Padre. “Ciò non nasce da un atteggiamento ottimistico, ma da una scoperta resa possibile dalla fede”. Il Rettor Maggiore ha avvertito che “quando emergono gelosie, invidie, maldicenze, rivalità è perché siamo colpiti da cecità; esse costituiscono un insulto a Dio”. Dobbiamo superare questi limiti, gustare la varietà dei doni e metterli in dialogo. “E ricordiamoci – ha concluso Don A.F. Artime – che i più poveri ci aspettano!”.

È questo il pensiero che sta a cuore al X Successore di Don Bosco, da lui riassunto nelle Conclusioni della sessione finale delle Giornate con riferimento al tema della spiritualità: “Un frutto di questo momento è il crescere dell’interiorità. Non abbiamo paura di cercarla, non ci allontana dal fare bene le cose. Con più interiorità avremo più presenza di Dio in mezzo ai ragazzi. È un investimento sulla vita, che si fa più robusta e solida”. Il tema della Strenna, “Fate tutto per amore, nulla per forza”, e la gratitudine a Dio per il dono di san Francesco di Sales sono davvero una fonte di ispirazione profonda. “Quest’anno sarà una bellissima opportunità per scaldare il cuore” ha concluso il Rettor Maggiore.

Queste Giornate ne sono state l’inizio, grazie ai 150 presenti a Valdocco ma anche alle oltre 10.000 persone partecipanti online da tutto il mondo. Fra queste ultime, 1.600 hanno seguito le dirette nella traduzione in lingua araba, per la prima volta effettuata in questo evento annuale. Lo ha rimarcato don Alejandro Guevara, Animatore Spirituale Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice e Coordinatore dell’evento, che ha spiegato che questi collegamenti erano dati sì dalle comunità salesiane, ma anche dai cristiani dei vari riti che vivono nei Paesi arabi. A questo si aggiunga la traduzione simultanea in altre 7 lingue dell’Estremo Oriente, dal thailandese al coreano, rimbalzata grazie all’impegno dei salesiani delle Filippine.

Con il grazie allo stuolo di persone che hanno lavorato dietro e davanti alle quinte per la riuscita delle Giornate, il Rettor Maggiore ha dato un riconoscimento di simpatia a Elena Scavino, dell’ADMA, e a Carlo Amodio, dell’Oratorio di Valdocco, che hanno presentato gli interventi nei momenti assembleari.

Le foto dell’ultima giornata sono anch’esse disponibili su ANSFlickr

Antonio R. Labanca

InfoANS

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