Il filo conduttore delle attività è stato il ritorno alle origini della propria vita spirituale. Per questo, nel primo intervento formativo offerto al mattino del sabato, don Fabio Attard SDB, Coordinatore della Formazione dei Salesiani e dei Laici in Europa, ha parlato con entusiasmo delle “Nostre Radici Salesiane, perché il Sogno di Don Bosco continua attraverso le persone vive e attive oggi e i Salesiani Cooperatori sono chiamati a “lavorarlo”, con speranza insieme ai giovani, a partire dall’amorevolezza e insieme alle comunità educative.
La seconda riflessione è stata presentata da suor Carmen Víllora, religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che appartiene alla comunità che anima il Centro di Educazione Superiore (CES) “Don Bosco” di Madrid. Con il suo intervento intitolato “La nostra radice di Mornese”, la religiosa ha richiamato il messaggio, la figura e la spiritualità di Madre Mazzarello, rivendicando l’attualità di una donna in anticipo sui tempi, che seppe scoprire i bisogni delle giovani ragazze alla fine del XIX secolo, e che ha ancora tanto da dire ai laici del XXI secolo. In conclusione, suor Víllora ha invitato soprattutto a conoscere e ad approfondire la pedagogia Madre Mazzarello, ravvisabile in particolare attraverso le sue Lettere.
Nel pomeriggio ha avuto luogo un altro intervento di grande spessore, quello del cardinale salesiano Cristóbal López SDB, Arcivescovo di Rabat, in Marocco, e già Superiore dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX), tra il 2014 e il 2017 (fino alla nomina a vescovo), che ha allargato lo sguardo alle “nostre radici cristiane”, quelle che riguardano tutti i figli di Dio, fratelli e sorelle in Cristo, apostoli dello Spirito Santo. Con il suo caratteristico umorismo, il porporato ha sottolineato l’enorme importanza di essere radicati in Cristo attraverso la Parola, e il ruolo dei laici per essere lievito, luce e modello di vita, impegnati come costruttori di pace tra culture, razze, religioni e popoli.
Dopo la parte formativa, la giornata di sabato si è completata con un momento di convivenza e di festa, che è stato animato attraverso un concerto-preghiera del gruppo “El árbol de Zaqueo”; e, successivamente, con la celebrazione della Messa, durante la quale un aspirante ha emesso la sua promessa come Salesiano Cooperatore e cinque membri hanno ricevuto un significativo omaggio.
La giornata di domenica, infine, è stata segnata dal pellegrinaggio a Valverde del Camino, per visitare la casa salesiana dove si venera la Beata Suor Eusebia Palomino, FMA.
“Abbiamo ricevuto un’eredità e ora abbiamo la responsabilità di farla fruttificare responsabilmente, senza perdere di vista le fonti che ci danno freschezza, fedeltà e autenticità, per continuare ad essere ciò che Don Bosco ci chiede ogni giorno: ‘Buoni cristiani e onesti cittadini’” ha commentato, al termine dei due giorni, una dei partecipanti, Maribel Merina Jaén.