Spagna – Il Rettor Maggiore: “Sono felicissimo di poter visitare per la prima volta le Canarie”

03 Maggio 2023

(ANS – La Cuesta) – La mattina del 2 maggio oltre 50 allievi delle case salesiane si sono recati all’aeroporto di Tenerife Nord per accogliere il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, all’inizio della sua visita alle Isole Canarie. Il clima di familiarità e affetto si è respirato sin dall’inizio, con i giovani che hanno accolto il X Successore di Don Bosco, con canti, parole di benvenuto e la consegna di vari doni, come la medaglia della Madonna della Candelaria.

Il Rettor Maggiore e tutti i presenti si sono poi trasferiti nella casa salesiana di La Cuesta, dove è stato accolto con grande entusiasmo dalla comunità salesiana e da oltre 1.100 allievi dei diversi livelli della scuola.

Nella circostanza il Rettor Maggiore ha rivolto alcune parole d’animazione a tutti i presenti: “Don Bosco diceva: prendetevi cura dei giovani di tutto il mondo... Negli ultimi 7 anni ho avuto l’opportunità di visitare 118 nazioni in cui sono presenti i Salesiani e di condividere il mio tempo con giovani di tutte le culture. Una delle cose che mi piace pensare è che se Don Bosco apparisse in carne e ossa, direbbe: ‘Cari giovani, sono molto felice di incontrarvi’. Tutti noi educatori e salesiani abbiamo fiducia in voi. Crediamo nei giovani. Per questo Don Bosco direbbe anche: ‘Vi vogliamo bene’. Come educatori ci preoccupiamo di voi e vogliamo il bene di ciascuno di voi. Approfittate dell’opportunità di essere in una casa salesiana. Alla fine del vostro tempo qui, porterete con voi uno zaino invisibile pieno di tante cose, e riempitelo sempre del vostro meglio”.

Parlando agli educatori, ha aggiunto: “Questo messaggio è per voi a nome dei giovani. Nel nome di Don Bosco, grazie per questo sogno che stiamo realizzando insieme… Dobbiamo trasformare questo luogo in un’altra Valdocco, affinché tutti i giovani si sentano a casa, amati, ascoltati. Sono convinto che già sia così, ma è importante, perché questa è la grande differenza che distingue una casa salesiana da ogni altro ambiente”.

In conclusione, ha lasciato una sfida: “Inseguite sempre i vostri sogni. Come voleva Don Bosco: ‘Siate felici, oggi e nell’eternità”.

Dopo la sessione fotografica con gli studenti, ha avuto luogo l’incontro con il vescovo della Diocesi di Nivar, Mons. Bernardo Álvarez Alonso, e con le autorità civili, e la cerimonia si è conclusa con la benedizione di un azulejo commemorativo – una piastrella di ceramica smaltata della tradizione portoghese e spagnola – della visita di Don Á.F. Artime, al fianco di quelle che ricordano i passaggi dei diversi Rettori Maggiori per quell’opera salesiana.

Nel pomeriggio si è svolto un dialogo tra la Comunità Educativo-Pastorale di La Cuesta e lo stesso Rettor Maggiore. Don Francisco Ruiz, Direttore salesiano dell’opera, ha ricordato l’importanza di questa visita e il valore della figura del Rettor Maggiore nella Congregazione salesiana. Poi Don Á.F. Artime ha risposto alle varie domande poste dai diversi settori della casa, su temi come il Primo Annuncio, l’animazione verso i giovani in ricerca vocazionale, la presenza animatrice nel Centro Giovanile, il ruolo degli educatori nel quotidiano e il significato della Famiglia Salesiana nelle opere senza comunità salesiana. E ha inoltre ribadito la sua gratitudine: “A nome di Don Bosco, vi ringrazio per quello che stiamo facendo insieme. Ognuno di noi sta dando il meglio di sé, facendo di ogni spazio educativo una vera e propria opera per raggiungere i più svantaggiati e gli emarginati dalla società, per dare loro una possibilità. Tutto quello che state facendo ha un valore eccezionale”.

Per chiudere la giornata, è stata celebrata l’Eucaristia nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Candelaria, dove ha avuto alcune parole di riconoscimento per tutta la Famiglia Salesiana.

“È giusto e opportuno essere riconoscenti” ha esordito nell’omelia. “Ogni giorno, a Valdocco, passo per il cortile dove Don Bosco camminava, il luogo dove giocava con i ragazzi, la prima chiesa e la sua cappella, la sala da pranzo... Tutto questo mi ricorda che è vero che quando qualcosa viene da Dio rimane nel tempo. E chi avrebbe mai potuto dire a Don Bosco che la sua eredità sarebbe arrivata fino ad un luogo così bello come Tenerife?”.  

E ha concluso: “Oggi, tanti educatori e membri della Famiglia Salesiana, ovunque siamo in ogni realtà o ambiente, sono la continuazione di quelle braccia di Don Bosco, di quello sguardo, di quelle parole all’orecchio e di quella gioia quando si arriva in una casa salesiana. Questo è il grande miracolo quando un carisma è sostenuto da Dio”.

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Fonte: Salesianos.info

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