RMG – L’Ausiliatrice arrivò successivamente
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18 Maggio 2023

(ANS – Roma) – Come spesso accade ai santi, Don Bosco guardava la storia di tutti dalla prospettiva di Dio. Con gli occhi fissi al cielo, non staccava mai i piedi da terra.

Nella tradizione salesiana, il mese di maggio ha sempre avuto una connotazione mariana. Don Bosco era un uomo pratico che sapeva adattarsi alle esigenze che gli venivano poste. Convinto che la sua esistenza fosse guidata da Dio, era pronto a introdurre i cambiamenti che le circostanze richiedevano, senza tirarsi indietro di fronte alle difficoltà, né rinunciare alle sue convinzioni più profonde nell’azione pastorale ed educativa.

Giovannino Bosco imparò la devozione a Maria dall’umile gente di Morialdo e Capriglio, il paese natale di sua madre, Mamma Margherita. Lì si veneravano la Vergine del Rosario e la Madonna Addolorata. A Castelnuovo d’Asti, la parrocchia dove fu battezzato e ricevette la Prima Comunione, era più nota la Madonna del Castello, mentre nella cattedrale di Chieri l’altare più visitato era quello della Madonna delle Grazie, davanti alla quale Don Bosco fece la novena che si concluse con la decisione di diventare sacerdote.

Lui stesso nelle Memorie dell’Oratorio racconta che sua madre gli rivolse queste memorabili parole: “Quando sei venuto al mondo, ti ho consacrato alla Beata Vergine: quando hai cominciato i tuoi studi ti ho raccomandato la divozione a questa nostra Madre: ora ti raccomando di essere tutto suo: ama i compagni devoti di Maria; e se diverrai sacerdote, raccomanda e propaga mai sempre la divozione di Maria”.

Maria fu sempre presente nella vita di Don Bosco. Fin dall’inizio, scrivendo la vita di don Luigi Comollo nel 1844, e ne Il giovane istruito, scritto nel 1847, raccomanda la devozione alla Madre di Dio attraverso la recita del Rosario, delle tre Ave Maria e di altre pratiche tra le più diffuse del suo tempo.

Quando Don Bosco, seguendo il consiglio di Papa Pio IX, tra il 1873 e il 1876 iniziò a mettere per iscritto le Memorie dell’Oratorio di San Francesco di Sales, percepì chiaramente che durante tutta la sua vita era stato Dio a guidarlo. Lo afferma senza esitazione all’inizio della narrazione, affermando: “A che dunque potrà servire questo lavoro? Servirà di norma a superare le difficoltà future prendendo lezione dal passato; servirà a far conoscere come Dio abbia egli stesso guidato ogni cosa in ogni tempo”.

Don Bosco individuava come lo strumento privilegiato dell’assistenza divina fosse stata Maria, la Madre del misterioso Personaggio che gli aveva promesso in sogno, all’età di nove anni: “Io ti darò la maestra, sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e senza cui ogni sapienza diviene stoltezza. [...] Lei mi pose la mano sul capo e mi disse: ‘A suo tempo tutto comprenderai’”.

Probabilmente non è un caso che, nelle Memorie, Don Bosco abbia indicato come data di nascita il “giorno consacrato all’Assunzione di Maria”, il 15 agosto 1815, e non il 16, come riportato nel registro di Battesimo. Nelle stesse Memorie ricorda altre date che scandiscono la narrazione evocando eventi mariani: l’incontro con don Calosso “nella seconda domenica di ottobre quando gli abitanti di Morialdo festeggiavano la Maternità di Maria Santissima” (1827); il dialogo con Bartolomeo Garelli “nel giorno solenne dell’Immacolata Concezione” (1841); gli inizi dell’Oratorio “nella festa della Purificazione di Maria” e “nella festa dell’Annunciazione” (1842); il trasferimento nel nuovo Oratorio “la terza domenica di ottobre, dedicata alla Maternità di Maria” (1844) e infine il gioioso “ingresso in Casa Pinardi la domenica di Pasqua” (1846).

Verso la fine della sua vita, il 16 maggio 1887, a coronamento dell’estenuante lavoro di costruzione della Chiesa del Sacro Cuore a Roma, affidatagli da Papa Leone XIII, in quello che era il giorno successivo alla consacrazione, Don Bosco celebrò la Messa all’altare dedicato a Maria Ausiliatrice. Per spiegare la commozione che provava e che gli aveva fatto interrompere più volte la celebrazione, riassunse l’esperienza vocazionale di tutta la sua vita con questa semplice frase: “Ha fatto tutto Lei”.

La presenza di Maria Immacolata accompagnò Don Bosco durante i primi anni di seminario a Chieri (1835) e nell’ordinazione sacerdotale (1841); dalla dedicazione di un altare nella piccola chiesa di San Francesco di Sales (1852) alla collocazione della gigantesca statua dell’Immacolata sulla cupola della grande chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice (1867).

Nell’opera di Don Bosco, Maria Ausiliatrice arrivò successivamente, nel 1862, quando si diffuse in Italia la notizia delle apparizioni della Madonna a Spoleto, allora parte dello Stato Pontificio governato da Pio IX.

Nelle Memorie dell’Oratorio, Don Bosco non fece alcun cenno a Maria Ausiliatrice, perché quanto narrato in esse non andava oltre l’anno 1854. Quando, vent’anni dopo, le mise per iscritto, aveva già completato la costruzione del santuario di Maria Ausiliatrice a Torino (1868), creato l’Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice (1869), fondato l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872) e pubblicato diverse opere sui prodigi attribuiti all’invocazione di Maria Ausiliatrice.

Non c’è dubbio che tra le convinzioni irrinunciabili di Don Bosco vada annoverata la presenza insostituibile di Maria nella sua vita e nella sua missione educativa. Sebbene alcune sue vicissitudini siano state condizionate dalla cultura del suo tempo, è chiaro che per lui la devozione a Maria si fondava sulla Maternità divina, conduceva ad una vita esemplare e assicurava una continua protezione alla Chiesa. Lo dimostrano sia l’esperienza di Don Bosco, sia la pratica della Benedizione di Maria Ausiliatrice, che egli praticò fino alla fine dei suoi giorni.

La fedeltà a Don Bosco esige che la devozione mariana non venga ridotta a mero folclore. Questa è stata la persuasione anche dei primi Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice inviati come missionari in Argentina, come dimostrano oggi le 73 chiese dedicate a Maria Ausiliatrice – 40 parrocchie e 33 chiese pubbliche, senza contare le numerose cappelle all’interno delle scuole – presenti oggi in questo Paese.

Don Juan Picca, SDB

Fonte: Bollettino Salesiano d’Argentina

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