Pakistan – Don Zago, il “Don Bosco del Pakistan” saluta definitivamente il paese

17 Ottobre 2016

(ANS – Lahore) – Don Pietro Zago ha salutato definitivamente il Pakistan, il paese in cui era arrivato nel 1998 per seminare la spiritualità di San Giovanni Bosco, ed è tornato da pochi giorni nel paese d’origine, l’Italia – da dove era partito all’età di 20 anni per contribuire alla missione di Don Bosco in tutto il mondo. Don “Peter”, com’era chiamato solitamente, nei suoi 82 anni d’età ha accumulato una lunga esperienza missionaria, lavorando a beneficio dei giovani pure nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea.

Don Zago ha portato lo spirito di Don Bosco ai giovani pakistani e loro hanno ricambiato donandogli tutto il loro affetto. Essi non hanno mai incontrato Don Bosco in persona, ma lo hanno conosciuto attraverso questo missionario italiano.

Don Zago è stato tra i pionieri salesiani nel paese, insieme ad altri salesiani; lui e don Hans Dopheide, salesiano australiano, hanno avviato rispettivamente le missioni di Don Bosco a Quetta e Lahore. Tuttavia, per diversi motivi nessuno a parte don Zago, ha potuto continuare a lavorare in Pakistan per 18 anni.

Nei 14 anni che ha trascorso a Quetta sono sorti una scuola, un convitto per ragazzi e ragazze, scuole per rifugiati afghani e diverse altre opere. Oggi i salesiani di Quetta stanno ancora raccogliendo i frutti del suo buon lavoro.

Sul finire del 2005, quando un violento terremoto ha colpito il Pakistan causando circa 80.000 morti, don Zago si è distinto coordinando le operazione di soccorso agli sfollati, realizzando assieme ai giovani, in tempi rapidissimi, un campo d’accoglienza nei pressi dell’ospedale di Abottabad; e il suo impegno per la popolazione colpita dal sisma è proseguito nei mesi successivi, tra campagne di solidarietà e iniziative sul campo.

Nel 2013 è stato assegnato a Lahore, dove ha lavorato 3 anni e mezzo senza posa, a dispetto dell’età.

Pur fondando molte opere e strutture, nel pieno spirito carismatico di Don Bosco, non ha dimenticato che la sua missione era la salvezza delle anime dei giovani pakistani: per questo ha confessato, celebrato l’Eucaristia, realizzato escursioni e attività vocazionali…

“In lui ho trovato un padre, un amico e un maestro – ha commentato don Noble Lal, il primo sacerdote salesiano pakistano –. Don Zago ama lavorare per le vocazioni senza distinzioni, di ragazze e ragazzi. Io sono la prova vivente del suo amore per le vocazioni e se oggi sono un salesiano è perché mi ha sostenuto molto durante il mio percorso”.

“Noi lo consideriamo Don Bosco del Pakistan e i giovani pakistani non dimenticheranno mai lui e il suo impegno per la missione salesiana” conclude don Lal.

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".