di Richard Romero
A partecipare all’iniziativa quest’anno sono stati 54 giovani, provenienti da La Paz, Cochabamba, Sucre, Santa Cruz e dalla regione del Nord Integrato. Intenzionati ad “animare e incoraggiare la proposta di servizio e la solidarietà della Famiglia Salesiana verso i più bisognosi, con azioni di impegno e missione” questi giovani hanno condiviso il loro tempo e i loro talenti con dei bambini e ragazzi provenienti da diverse case famiglia e opere.
Il Progetto Don Bosco è iniziato con molta energia e gioia. “Comincia ora una nuova fase della sua storia, con la gioia dei risultati conseguiti nei 25 anni e la sfida di riempire questo nuovo periodo che sta iniziando con un rinnovato impegno, con nuovi entusiasmi, con obiettivi specifici da raggiungere, con la certezza di avere il sostegno di Dio, degli amici, dei fratelli e collaboratori, e soprattutto contando sulla presenza significativa di tanti ragazzi che aspettano solo di poter gioire grazie a quest’esperienza, alla buona organizzazione e alla vocazione al servizio di tante persone”, ha detto don Octavio Sabbadin.
La sede dell’incontro è stata l’opera “Hogar Don Bosco” di Santa Cruz, dove tutti i partecipanti sono stati accolti e hanno ascoltato una breve introduzione sul Pre-volontariato e le sue finalità, a cura del signor Félix Ponox. Quindi è stata celebrata l’Eucaristia, presieduta da don Sabbadin, Direttore dell’opera, e a tutti i giovani sono stati consegnati la destinazione del servizio, con uno zainetto e i materiali guida per le attività.
Nelle due settimane successive i giovani si sono spesi nel servizio al prossimo, offrendo il loro tempo e uscendo dalla propria “zona di comfort” per dedicarsi a dare gioia agli altri. Le attività sono state svolte presso le opere “Hogar Don Bosco”, “Mano Amiga”, “Patio Don Bosco” e “Techo Pinardi”, che hanno accompagnato bambini e ragazzi, attraverso giochi, dinamiche, attività ricreative e lavoretti.
