Vaticano – Nuova tappa della causa del cardinale Augusto Hlond, SDB

10 Marzo 2017

(ANS – Città del Vaticano) – Il 9 marzo 2017, nel corso del Congresso peculiare dei Consultori Teologi presso la Congregazione delle Cause dei Santi, è stato dato parere positivo in merito alla fama di santità e all’esercizio delle virtù eroiche del Servo di Dio Augusto Hlond (1881-1948), della Società di san Francesco di Sales, Arcivescovo di Gniezno e Varsavia, Fondatore della Società di Cristo per gli emigrati della Polonia.

Augusto Hlond nacque a Brzeckowice, Polonia, il 5 luglio 1881. A 12 anni, attratto dalla fama di Don Bosco, seguì in Italia il fratello maggiore Ignazio per consacrarsi al Signore tra i Salesiani, e vi attirò presto altri due fratelli. Ammesso al noviziato, ricevette l’abito talare dal Beato Michele Rua (1896). Fatti gli studi a Roma all’Università Gregoriana, tornò per il tirocinio in Polonia ad Oswiecim. Fu ordinato sacerdote il 23 settembre 1905.

Nel 1907 fu direttore della nuova casa di Przemysl (1907-09), e poi di Vienna (1909-19). Nel 1919, divisa l’Ispettoria Austro-Ungarica fu nominato Ispettore (1919-22). In due anni, il giovane Ispettore promosse la fondazione di una decina di nuove presenze.

Dopo esser stato Amministratore Apostolico fu consacrato vescovo di Katowice il 3 gennaio 1926. Il 24 maggio dello stesso anno diventava Primate di Polonia. L’anno seguente, il 20 maggio, il Santo Padre lo creava Cardinale. Ebbe dalla Santa Sede anche la cura dei Polacchi della diaspora, dispersi nelle varie parti del mondo. Per questo egli fondò una Congregazione, la "Società di Cristo per gli emigrati della Polonia".

Con la II guerra mondiale cominciò il suo calvario che lo costrinse all’esilio fino alla fine della guerra. Sostò dapprima a Roma dove iniziò una coraggiosa difesa della sua Patria, che intensificò in Francia, quando riparò a Lourdes. Raggiunto dalla polizia nazista fu deportato a Parigi affinché formasse un governo polacco ligio ai nazisti. Il Cardinale si rifiutò decisamente. Allora i nazisti lo internarono dapprima in Lorena, poi in Westfalia. Liberato dalle truppe alleate tornò in Polonia, ove, venne nominato Arcivescovo di Varsavia. Qui, come prima aveva difeso il suo popolo dagli orrori del nazismo, così ora con vigorose pastorali continuò a difenderlo dall’ateismo comunista.

La Divina Provvidenza lo scampò da più di un attentato, riservandogli il transito dei grandi patriarchi. Morì il 22 ottobre 1948. I funerali furono un’apoteosi. Per la prima volta nella storia della Polonia, la tumulazione venne fatta nella stessa cattedrale.

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