Pakistan – Una nuova luce per la comunità cattolica di Youhannabad: Akash Bashir
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10 Novembre 2017

(ANS – Lahore) – “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”, aveva capito già nel II secolo d.C., Tertulliano. Questo “miracolo” si sta rinnovando anche a Lahore, in Pakistan, grazie al sacrificio di Akash Bashir, il giovane exallievo salesiano che il 15 marzo 2015 perse la vita abbracciando un attentatore suicida, per evitare che entrasse nella chiesa di San Giovanni a Youhannabad, quartiere cristiano di Lahore. Ne dà testimonianza don Francis Gulzar, parroco di quella stessa chiesa.

Due anni e mezzo dopo gli attacchi suicidi che colpirono la nostra colonia cristiana di Youhannabad, la vita va avanti. La nostra parrocchia, una delle più grandi del Pakista, è piena di vita. Ogni anno abbiamo circa 800 nuovi battezzati, soprattutto bambini, e le nostre scuole, il centro comunitario e i servizi della Caritas sono la migliore espressione della vitalità della nostra comunità cattolica.

Tra le sorgenti di luce e di impegno per noi c’è il compianto Akash Bashir, il nostro eroe e martire dell’attacco suicida del 2015, che colpì la nostra chiesa e una vicina parrocchia anglicana. La vita sta tornando di nuovo quasi alla normalità, la nostra Chiesa parrocchiale è stata rinnovata e proseguiamo i lavori di abbellimento del complesso, per elevare lo spirito dei nostri parrocchiani.

Siamo tutti incoraggiati dalla forte fede della famiglia di Akash Bashir - i suoi genitori, due fratelli e una sorella. Nel nostro cimitero cristiano la tomba di Akash Bashir è sempre piena di fiori e vi si può leggere: ‘Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita’ (Apocalisse 2,10).  

Molti vengono a pregare e chiedono la sua intercessione. A nome della nostra comunità parrocchiale abbiamo già pubblicato un piccolo libretto in inglese e in urdu con alcune testimonianze e preghiere. Akash Bashir è una di quelle persone che si sono dimostrate veri cristiani e veri esseri umani. Noi crediamo che offrendo la sua vita per gli altri lui si è messo in compagnia di altri martiri. Il suo atto coraggioso e ispirato ci trasmette il messaggio del sacrificio. E oggi preghiamo per tutte le famiglie nelle quali i figli hanno donato la loro vita per gli altri e ci hanno dato l’esempio di un amore vivente. Che il loro esempio diventi la fonte del cambiamento, che deve avvenire nelle menti dei malfattori, di un vero amore, l’amore di Dio.

Anche l’arcivescovo di Lahore, mons. Sebastian Francis Shaw, OFM, è fiducioso: “Akash è un simbolo di speranza per tutti noi: c’era una speranza nel suo cuore, che sacrificando la sua vita, avrebbe alla fine dato la vita a molti… Aveva un cuore più grande dei suoi sogni, un cuore che gli ha fatto abbandonare la propria vita per l’amore del suo Cristo Gesù”.

L’arcidiocesi di Lahore e soprattutto la comunità parrocchiale di Youhannabad hanno iniziato a raccogliere i documenti e le testimonianze necessarie per avviare l’iter della fase preliminare della causa del martirio presso la Congregazione per le Cause dei Santi.

La situazione della comunità cristiana in Pakistan (il 2% degli oltre 200 milioni di abitanti) rimane piena di sfide, anche a causa del basso livello di educazione e ruolo sociale. Tuttavia la figura del giovane Akash ispira i giovani cattolici e le loro famiglie nel loro cammino quotidiano.

InfoANS

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