Liberia – Un nuovo missionario alla frontiera di Tappita

09 Febbraio 2018

(ANS – Tappita) – Tappita, un villaggio della Liberia, a 400 km dalla capitale Monrovia, nella piena foresta, è come un luogo ai confini del mondo. “È la più classica missione fuori da ogni luogo conosciuto. Sono in un paese sperduto, dimenticato dal Governo locale; speriamo non da Dio” è il primo commento di don Riccardo Castellino, SDB, con la sua nuova missione.

 

Gli ultimi 100 km di strada sono impossibili durante la stagione delle piogge, per settimane i residenti sono tagliati fuori dall’accesso alla capitale. La gente viaggia comunemente con le motociclette e nella stagione secca un polverone che ti imbianca come Babbo Natale. Nella migliore delle ipotesi servono 3 ore di sobbalzi prima di arriva alla strada asfaltata e proseguire per altri 300 km fino a Monrovia.

È un paese dove non arrivano la posta o i giornali, ma questo oggi come oggi non è più un problema grazie a Internet. Un paese dove alla sera puoi contemplare il cielo stellato al concerto dei grilli e dai vari rumori della foresta e (se non dormi) goderti il silenzio assoluto... a parte i galli che cantano a tutte le ore della notte e del giorno.

A Tappita il mercato è una volta la settimana, come il martedì a Cuneo o ad Alba, e la gente converge da tutti i villaggi; occasione per vedere gente e trovare qualcosa in più di quello che trovi normalmente in paese, generalmente poco.

Un paese tipico di campagna, anzi di "foresta", dove la gente sopravvive con l’agricoltura tradizionale, mangia: ma non ha soldi. Un paese dove a tavola prima mangi la zuppa e poi chiedi che cosa c’era dentro, e scopri che è scimmia, opossum, boa, cervo… insomma tutto quello che corre o striscia.

Tappita ha la luce elettrica, ma la parrocchia non ha mai avuto fondi a sufficienza per piantare quattro pali e tirare i fili fino alla missione, per cui alla sveglia devi superare l’istintivo movimento verso l’interruttore. Devi assicurarti di caricare il computer, telefonino e la pila nelle tre ore in cui fai funzionare il piccolo generatore alla sera, scordarti di tirare la maniglia dopo essere andato in bagno e ricordarti invece di prendere il secchiello.

La parrocchia ha 24 succursali: non so quando avremo finito di visitarle tutte, anche perché le strade non sono diverse da quelle descritte sopra. Alcune sono raggiungibili solo in moto e solo nella stagione secca. Alcune non hanno visto un prete negli ultimi 3 anni. Ma a tutto ci si abitua!

Qui non abbiamo casa di formazione. Sono con me Albertino e Edwin Tangie, giovani, entusiasti e intraprendenti: sono tentato di dire che fanno tutto loro. Ricordateci nella preghiera.

Fonte: Missioni Don Bosco

InfoANS

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