Kenya – Incontro Internazionale dei PDO: il mondo e le sfide salesiane
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27 Aprile 2018

(ANS – Nairobi) – Gli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO) come strumenti di sostegno alle Ispettorie per colmare la distanza tra giovani e Salesiani, come strutture in grado di tenere alto il nome di Don Bosco nel mondo e come veicolo di una nuova etica economica nel mondo. Di questo e di molto altro ancora si è parlato nella prima giornata di lavori del terzo Incontro Internazionale dei PDO. 

Dopo l’intervento del moderatore, don Barnabe d’Souza, la presentazione del convegno, da parte dell’Economo Generale, sig. Jean Paul Muller, SDB, e il saluto di don Simon Asira, dell’Ispettoria dell’Africa Est, che ospita il raduno, la prima relazione è stata a carico di don Gnanaselvam Sahaya. Il Salesiano, comparando i dati demografici dell’Africa con quelli dell’Europa - in termini di crescita della popolazione, di percentuale dei giovani, di età media… - ha indicato come lo sviluppo futuro, sociale ed economico, sia in Africa. Eppure, tale situazione ha delle profonde implicanze per i Salesiani, perché, nell’immediato, si accompagna ad un’alta disoccupazione tra i giovani africani, con bassi livelli di educazione.

Ampio e articolato è stato l’intervento del sig. Muller. Dopo aver offerto una panoramica sull’importanza, l’identità e lo sviluppo dei PDO nella Congregazione, egli ha manifestato l’augurio che il nome di “Don Bosco diventi un vero marchio, non solo all’interno della Chiesa cattolica, ma soprattutto nel mondo secolarizzato”. Dopo un’attenta disamina degli obiettivi e delle fragilità attuali, ha osservato che “il ruolo dei PDO è quello di creare nuove strutture che aiutino le Ispettorie a mantenere dei legami e coltivare sane relazioni tra il personale ed i giovani, in modo tale da ridurre le distanze geografiche che ostacolerebbero le comunicazioni immediate e frequenti”.

Di grande impatto anche la relazione del prof. Enriche Lluch Frechina, docente di Economia all’Università “Cardenal Herrera – CEU” di Valencia. Il professore ha sostenuto come nella nostra epoca il valore del PIL (Prodotto Interno Lordo), rappresenti l’unico fondamentale strumento per misurare l’efficienza economica di un Paese. Eppure, in questa maniera vengono persi di vista troppi altri fattori importanti, perché crescita economica e condivisione non sempre convergono. I Cristiani non possono accettare tale impostazione; al contrario, il prof. Lluch Frechina ha evidenziato l’ambito familiare, dove l’economia è al servizio della famiglia, ma non ne rappresenta il fine. “Per raggiungere la nostra Missione abbiamo bisogno che l’economia funzioni come in una famiglia” ha sintetizzato il docente.

Altri interventi hanno rilevato esempi di alcune iniziative di successo: come l’esperienza di un progetto in Uganda dove, grazie al supporto finanziario di due fondazioni spagnole, si è diffuso l’utilizzo dei tablet nelle scuole; o l’esperienza fatta nell’Ispettoria di India-Chennai, riguardo l’utilizzo tecnologico per favorire il ricongiungimento familiare dei bambini dispersi.

Nell’ultima sessione della prima giornata, di nuovo il prof. Lluch Frechina ha affrontato il tema dell’etica nel lavoro dei PDO, indicando alcune piste di lavoro su come valutare la funzione sociale di un’impresa, anche non profit, e richiamando il dilemma di coniugare il servizio ai giovani con la necessaria redditività.

 

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