Polonia – Un album fotografico per ricordare il card. Augusto Hlond

02 Agosto 2018
Foto: Sławek-Kasper (IPN)

(ANS – Varsavia) – “Un’opera monumentale, molto bella e ricca di foto uniche”. Con queste parole don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale della Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha definito il volume “August Hlond. 1881-1948”, pubblicato dall’Istituto Polacco della Memoria Nazionale (IPN).

Il volume, curato da Łukasz Kobiela, è stato presentato la scorsa primavera a Varsavia, in occasione del 70° anniversario della morte del card. Hlond e in coincidenza con il riconoscimento della Venerabilità da parte di papa Francesco lo scorso 19 maggio.

Nell’occasione il cardinale Kazimierz Nycz, arcivescovo di Varsavia, ha parlato del testo come di una “pubblicazione bella e necessaria”, mentre il dott. Jarosław Szarek, Presidente dell’IPN, ha detto, che finora l’immagine di questa eminente figura è stata troppo poco indagata, e perciò l’IPN “vuole far rivivere la memoria di quest’uomo, un intellettuale carismatico, dal grande talento organizzativo”.

“Molte delle sue iniziative – ha proseguito il dott. Szarek – sono giunte fin ai nostri tempi: l’Akcja Katolicka (Azione Cattolica), la Towarzystwo Chrystusowe dla Poloni Zagranicznej (La Società di Cristo per gli Emigranti della Polonia), la fondazione della diocesi di Katowice, l’applicazione della Dottrina Sociale della Chiesa in Slesia”.

Durante la presentazione del libro è stato anche ricordato che il venerabile Hlond, Primate della Polonia per oltre 20 anni, (1926-1948), era nato in una modesta, ma religiosa famiglia, a Brzęczkowice, in Slesia. E fu proprio in quella famiglia, di 10 figli – nella quale peraltro sorsero altre tre vocazioni salesiane – che egli apprese l’amore per la Patria.

Secondo il Presidente dell’IPN, il card. Hlond sapeva perfettamente, che “bisogna parlare con la società, anche attraverso i media, e perciò decise di fondare Gość Niedzielny (l’Ospite Domenicale), che è pubblicato ancora oggi”.

Marek Jędraszewski, arcivescovo metropolita di Cracovia, da parta sua ha osservato che “il lavoro e l’insegnamento del card. Hlond costituiscono un patrimonio da cui hanno attinto negli anni seguenti sia il popolo polacco, sia grandi pastori della Chiesa polacca, come il Primate Wyszyński e san Giovanni Paolo II”.

Infine Łukasz Kobiela, l’autore del libro, ha spiegato che questa è la prima opera che tratta così ampiamente dell’attività del card. Hlond, mostrandone anche il retroterra storico, in particolare nella natia Slesia. Per il volume ha affermato di aver utilizzato diverse fonti, provenienti dalla Polonia e dall’estero, ed anche raccolte private, archivi salesiani, l’archivio arcidiocesano di Varsavia… Molti di questi materiali sono stati presentati per la prima volta e tra questi figurano i documenti riguardanti l’arresto del Primate da parte dai tedeschi nel 1943, nell’abbazia di Hautecombe, delle foto del periodo della prigione a Bar-de-Duc e Wiedenbruck, e dei documenti trovati dall’IPN che riguardano gli interventi intrapresi dopo la II Guerra Mondiale contro il card. Hlond dai funzionari del Ministero della Pubblica Sicurezza del governo comunista.

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