Sudan del Sud – Un impegno quanto mai necessario al fianco dei più svantaggiati

14 Agosto 2018

(ANS – Giuba) – Il 9 luglio 2011 il Sudan del Sud diventò ufficialmente uno Stato indipendente. Fu un giorno di festa e i suoi abitanti speravano fosse anche l’inizio di un cammino di prosperità e di pace. Ad oltre 7 anni di distanza duole constatare che i problemi sono persino aumentati. Per i Figli spirituali di Don Bosco tutto questo rappresenta un ulteriore stimolo a dedicarsi alla popolazione in stato di necessità.

Gli ultimi anni sono stati davvero difficili. I numeri di questo nuovo conflitto, che ormai da 5 anni opprime il Paese, parlano da sé: oltre 300.000 vittime, enormi flussi di rifugiati, ma soprattutto il cibo che scarseggia. Circa il 60% delle persone – una percentuale raddoppiata dal 2014 ad oggi – non sa da dove e quando arriverà il prossimo pasto, mentre alcune aree del Paese sono addirittura a rischio carestia. I tassi di malnutrizione hanno raggiunto elevati livelli di criticità. Oltre 1 milione di bambini è malnutrito e 250.000 di loro rischia la morte per fame.

Secondo i dati UNICEF, dei 3,4 milioni di bambini nati in Sudan del Sud dall’indipendenza ad oggi, ben 2,6 milioni sono nati in stato di guerra: non hanno conosciuto altro contesto se non quello del conflitto e della paura.

In questa realtà di grande sofferenza i Salesiani cercano di aiutare quanto più possibile la popolazione locale: costruiscono scuole, formano insegnanti, favoriscono l’accesso alla cure e alle medicine per chi non ha altre alternative per tutelare la propria salute.

Un servizio importante è quello rivolto a profughi e sfollati. A Giuba, ad esempio, i Salesiani hanno la gestione diretta di un campo per i rifugiati, dove si occupano di tutto: dalla distribuzione di acqua e alimenti a quella dei vestiti, dalla somministrazione dei vaccini fino all’offerta di opportunità educative.

Inoltre nel Paese è presente anche la Fondazione Opera Don Bosco, che sostiene il lavoro dei Salesiani con due progetti: uno di sostegno a distanza, finalizzato ad aiutare alcuni bambini e ragazzi in situazione di estrema povertà e disagio sociale; l’altro, basato su un programma di sviluppo educativo per bambini e ragazzi, portato avanti mediante la costruzione di scuole e la formazione degli insegnanti.

Là dove c’è più bisogno di aiuto, i Salesiani non si tirano indietro.

InfoANS

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