RMG – Advocacy secondo la prospettiva Salesiana

21 Settembre 2018

(ANS – Roma) – Si apre in questi giorni a New York la 73a sessione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. I Salesiani partecipano attivamente, attraverso un’intensa attività di “advocacy”, ai lavori di questa ed altre organizzazioni internazionali dove è possibile far ascoltare la voce dei giovani, portando all’attenzione dei decisori politici le esigenze e le aspettative dei giovani più poveri ed emarginati.  Ebbene, che cosa significa fare “advocacy” in chiave Salesiana? Ma soprattutto, perché questo tema si impone oggi alla riflessione della Congregazione e della Famiglia Salesiana? A queste ed altre simili domande cerca di rispondere il Position Paper intitolato “Cosa significa fare advocacy secondo una prospettiva Salesiana”, adottato recentemente dal Rettor Maggiore e dal Consiglio Generale dei Salesiani di Don Bosco.

Il testo, redatto a partire dai contributi di vari ONG Salesiane insieme a un Gruppo di Esperti del “Don Bosco International”, definisce innanzitutto il concetto di “advocacy” come “processo per sostenere le persone e metterle in condizione di esprimere il proprio punto di vista, le proprie preoccupazioni, accedere all’informazione e ai servizi, promuovere e proteggere i propri diritti e le rispettive responsabilità, esaminare le scelte e le opzioni”.

A differenza di lobbying e campagne di sensibilizzazione, l’advocacy mira a garantire alle persone, in modo speciale alle più vulnerabili, la capacità di far sì che la loro voce sia ascoltata rispetto alle questioni per loro più rilevanti, di proteggere/salvaguardare i propri diritti, e di far sì che si tenga conto genuinamente delle proprie opinioni e desideri allorché vengono prese decisioni che riguardano la loro vita.

I vari soggetti che fanno riferimento alla Congregazione e alla Famiglia Salesiana si trovano oggi ad operare in contesti in cui si adottano e consolidano politiche che hanno effetti diretti e indiretti sull’educazione e lo sviluppo dei giovani. Dalla consapevolezza di tutto ciò nasce l’esigenza di formarsi per essere in grado di intervenire sulle cause strutturali delle sfide che i giovani incontrano oggi nella loro crescita, piuttosto che limitarsi a prendere atto delle conseguenze delle scelte istituzionali.

Il documento, sottolineando la tradizione all’advocacy nella storia della Famiglia Salesiana, individua quindi i valori e i principi guida per un approccio Salesiano alle sfide del nostro tempo in quest’ambito. In un contesto internazionale in cui la cosiddetta “Agenda 2030” propone gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, il Position Paper individua sette ambiti prioritari per un’azione di advocacy Salesiana.

Con la pubblicazione di questo documento, si è voluto quindi, da una parte, codificare le tappe percorse e le scelte compiute in questo campo nel corso della storia della Congregazione e Famiglia Salesiana; dall’altra, rilanciare l’urgenza di prendere seriamente in considerazione le sfide e le opportunità offerte da un approccio consapevole e informato all’advocacy in favore dei giovani, specialmente i più poveri, secondo una prospettiva Salesiana. Con l’auspicio di rafforzare le strutture di advocacy Salesiana esistenti e di svilupparne di nuove in quei contesti regionali in cui non sono ancora presenti.

Il testo completo del Position Paper è disponibile qui.

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