Austria – “Il commercio equo dovrebbe essere la norma, non l’eccezione”

17 Ottobre 2018

(ANS – Vienna) – Dario Soto Abril è un exallievo salesiano, attualmente alla guida di “Fairtrade International”, l’organizzazione no profit responsabile del Marchio di Certificazione del commercio equosolidale “FAIRTRADE”. Lo scorso 12 ottobre, mentre si trovava a Vienna per il 25° anniversario di “Fairtrade Austria”, ha rivolto un messaggio d’incoraggiamento a tutto il movimento di religiosi e di laici che s’ispira a Don Bosco.

Come ha raccontato a Reinhard Heiserer, Direttore dell’ONG collaboratrice dei salesiani in Austria “Jugend Eine Welt-Don Bosco Aktion Österreich” (JEW), il dott. Soto ha frequentato l’Istituto Salesiano “San Pedro” di Cartagena, in Colombia. Lì ha conseguito il diploma di scuola superiore, ma soprattutto ha ricevuto un’educazione e un sostegno che sono stati fondamentali per la sua carriera. Per questo oggi ricorda gli anni presso il centro salesiano con grande gratitudine.

Parlando delle iniziative portate avanti dalla “Fairtrade International”, il dott. Soto ha spiegato che spesso gli agricoltori e i lavoratori dei Paesi in via di sviluppo che producono beni come caffè, cacao, zucchero o fiori non ottengono il giusto compenso per il loro lavoro. Ecco perché Fairtrade ha introdotto un approccio alternativo al commercio convenzionale e riesce a raggiungere oggi i consumatori di oltre 130 Paesi. Inoltre attualmente oltre 1,6 milioni di produttori e di lavoratori di 73 Paesi diversi ricevono regolarmente un “premio Fairtrade” da investire in progetti di loro scelta per migliorare la produttività delle colture, l’istruzione o la salute.

“I piccoli agricoltori e i produttori locali possono sopravvivere solo se ottengono prezzi equi per i loro prodotti e se si ha un’economia equa”, ha affermato il responsabile di Fairtrade International. Per questo egli ha anche invitato tutti i membri del vasto movimento di persone che s’ispira a Don Bosco a sostenere, nelle proprie scelte di acquisto, il commercio equo e solidale.

“Jugend Eine Welt” sostiene da sempre “Fairtrade”. Per questo il Direttore Heiserer ha dichiarato: “Trovo davvero strano che oggi ci siano prodotti etichettati come provenienti dal commercio equo e solidale. Il commercio equo dovrebbe essere la norma, non l’eccezione! Noi di JEW siamo dell’idea che un giorno si debba arrivare ad avere prodotti con un’etichetta che certifichi: ‘attenzione – prodotto da commercio non equo’ legato al lavoro minorile, alla schiavitù o ad altre violazioni dei diritti umani o all’inquinamento. Nel frattempo, sarebbe bello se sempre più produttori locali legati al mondo salesiano aderissero al sistema Fairtrade”.

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