Ucraina – La vocazione missionaria di John Ngouning Kala, SDB

20 Dicembre 2018

(ANS - Kiev) – Il chierico 29enne John Ngouning Kala è tra i primi frutti dell’aspirantato missionario salesiano missionario di Sirajuli e del Movimento Giovanile Gesù. Nell’ambito del Progetto Europa è stato destinato alla presenza salesiana di Kiev, in Ucraina, dove è arrivato pochi giorni fa. Nato nel 1989 a Manipur, nel Nord-Est indiano, racconta cosa c’è dietro il suo viaggio missionario.

Sono cresciuto fin da piccolo in un ambiente salesiano e ho frequentato una parrocchia salesiana. I salesiani e suore della Famiglia Salesiana visitavano spesso la mia casa e io crebbi facendo il chierichetto, poi insegnando il catechismo ai ragazzi più piccoli, assumendo piccoli incarichi che mi venivano affidati dai salesiani e che mi hanno aiutato a far maturare nella mia vocazione. E, oltretutto, la cosa più importante è che i miei genitori hanno saputo creare un ambiente di spiritualità in casa, insegnando a me ai miei cinque fratelli a pregare e ad essere generosi.

Quando ero alle superiori venne un sacerdote diocesano nel nostro collegio, invitandoci ad un campo vocazionale. Anche se i miei genitori avevano un grande rispetto per i sacerdoti e le suore, non volevano che io diventassi prete, ma piuttosto che studiassi bene, guadagnassi e mi prendessi cura dei miei fratelli più piccoli, così come vuole la cultura della mia terra, il Nagaland. Ma dopo il campo vocazionale, ho avuto la sensazione che la mia chiamata era per una missione diversa.

È stato poi il Movimento Giovanile Gesù (JY) che mi ha aiutato molto nei miei momenti di discernimento vocazionale. Come membro del JY ho compiuto delle brevi esperienze missionarie e, dopo il diploma, ho servito come volontario per un anno a Bangalore e Mysore – a 2500 km di distanza da casa mia.

Ma ero ancora fortemente attratto dalla vita salesiana e dopo quell’anno di volontariato ho deciso di entrare tra i Salesiani. Don Sebastian Karottupuram, che allora era Rettore al Collegio Don Bosco, Maram, mi ha indirizzato verso l'Aspirantato Missionario a Sirajuli: è stato lì che la mia vocazione missionaria e la consapevolezza delle necessità dei salesiani di altri Paesi sono cresciute. La condivisione delle esperienze missionarie di alcuni salesiani mi ha ispirato e così ho cominciato a sentire crescer dentro di me l’opzione per la vita missionaria. E anche se ho vissuto momenti difficili, occupato con molto lavoro manuale più che di studio, sono riuscito a superarli attraverso la preghiera personale.

Quindi sono stato mandato a studiare Filosofia a Yercaud, nel Tamil Nadu, nel Sud dell’India. Quello è stato per me un vero "tempio della conoscenza". Sono stato arricchito intellettualmente, mentalmente, spiritualmente ed emotivamente. E sono stato arricchito anche da alcune esperienze di servizio con i giovani migranti, all’oratorio domenicale.

Ho poi compiuto il tirocinio all’Istituto Don Bosco di Guwahati, ricevendo un vero assaggio della vita salesiana in tutta la sua pienezza: circondato da giovani provenienti da diverse parti del Nord-Est indiano, ho avuto l’opportunità di accompagnarli, capirli e ascoltarli. Qui ho rafforzato la mia vocazione e ho deciso di seguire Gesù da vicino, secondo il carisma salesiano.

Una delle principali ragioni per cui ho scelto di essere missionario ad gentes è che sento che l’amore di Dio è troppo grande, e che non posso ripagarlo, ma quello che posso fare è offrire il mio amore e la vita per Lui e il suo popolo. Oltre a questo, ho sentito una vocazione dentro la mia prima vocazione, cioè quella di andare a servire più in là del mio Paese.

Per la mia vocazione missionaria un momento importante è stata anche la visita al primo aspirantato missionario salesiano, ad Ivrea. Mi commossi fino alle lacrime nel constatare quanto grande sia l’amore di Dio per nostro padre e fondatore e per la congregazione da lui fondata, che si manifesta chiaramente con la presenza di molti missionari salesiani in diverse parti del mondo.

Prego che Dio continui a benedire ciascuno di noi con questo forte zelo missionario, per portare avanti la nostra missione come fecero i primi missionari salesiani, che faticarono, sacrificarono e donarono tutta la loro vita per il Regno di Dio e per la salvezza delle anime, in particolare dei giovani.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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