Spagna – “Il sangue di don Antonio César renderà fecondo il seme del Vangelo in terra africana”

07 Marzo 2019

(ANS – Madrid) – Il Santuario di Maria Ausiliatrice a Madrid si è riempito di fedeli lunedì scorso, 4 marzo, per celebrare una Messa in suffragio del missionario salesiano don Antonio César Fernández, assassinato nel corso di un attentato terroristico in Burkina Faso lo scorso 15 febbraio. Quel giorno il religioso stava viaggiando in auto fino alla sua comunità di Ouagadougou (Burkina Faso), insieme a due salesiani togolesi, dopo aver partecipato al Capitolo ispettoriale dell’Ispettoria salesiana dell’Africa Occidentale Francofona (AFO). 40 chilometri dopo aver attraversato il confine meridionale del Burkina Faso, i religiosi sono stati aggrediti da terroristi jihadisti, che hanno ucciso il missionario spagnolo.

Centinaia di persone, tra cui un gran numero di religiosi di diverse congregazioni, si sono unite alla celebrazione eucaristica. È stato un segno dell’affetto che tutta la Chiesa ha dimostrato nelle ultime settimane verso la Famiglia Salesiana. L’Eucaristia è stata presieduta dal Superiore dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM), don Juan Carlos Pérez Godoy, e concelebrata dal Vicario Episcopale per la Vita Consacrata, padre Elías Royón, SJ, e dal Vicario Episcopale della V Vicaria, don Juan Pedro Gutiérrez, oltre che da diversi sacerdoti salesiani.

“César mi sembra sia stato un santo, non solo per il modo in cui è morto, ma per tutta la sua vita” ha detto don Pérez Godoy, confessando al tempo stesso, all’inizio dell’omelia, di aver pianto appena saputa la notizia. L’Ispettore SSM ha ricordato le circostanze in cui don Antonio César Fernández è stato assassinato, e alcune somiglianze con la morte di Cristo in croce: “Era un venerdì, alle 15.00… È stato trapassato tre volte, da tre colpi”. Inoltre, ha sottolineato il fatto che il missionario viaggiasse in auto, quando avrebbe potuto viaggiare in aereo.

La vita di don Antonio César Fernández è stata intimamente legata al continente africano. Il missionario salesiano è stato uno dei fondatori della presenza salesiana in Togo, Paese a cui venne stato inviato nell’ambito del “Progetto Africa” dell’allora Rettor Maggiore dei Salesiani, don Egidio Viganò. “Il sangue di don Antonio César renderà fecondo il seme del Vangelo in terra africana, per il bene della Chiesa, e specialmente per i giovani più bisognosi dell’Africa”, ha assicurato don Pérez Godoy.

L’Ispettore salesiano ha manifestato anche “sentimenti di ringraziamento al Signore per persone come Antonio César”, che “ci incoraggiano a continuare a vivere fedelmente la nostra vocazione”. E ha concluso con un’invocazione: “Che il Signore ci dia la sua luce per accettare questi momenti e la sua forza per vivere con gli stessi ideali di Antonio César”.

Al termine dell’Eucaristia, molti fedeli – tra i quali tanti rappresentanti di congregazioni religiose o movimenti ecclesiali – si sono avvicinati a don Pérez Godoy per esprimere le loro condoglianze a lui e a tutta la comunità salesiana.

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