Italia – San Salvario house: un angolo a colori in San Salvario, profumi e sapori di casa

27 Giugno 2019

(ANS – Torino) – Ieri, mercoledì 26 giugno 2019, si è svolta l’inaugurazione dell’Housing Sociale (edilizia residenziale sociale) “San Salvario house – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino, affidata ai salesiani della comunità “San Giovanni Evangelista”.

Il progetto di Housing Sociale di San Salvario offre da ieri uno spazio di accoglienza e maturazione umana per 14 persone, italiani e stranieri tra i 18 e i 39 anni – studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati – che, con l’aiuto di educatori qualificati, potranno acquisire una maggiore capacità di collaborazione nell’affrontare le sfide di un ambiente domestico condiviso, e diventare protagonisti della propria crescita personale all’interno della società.

La struttura offre agli ospiti sistemazioni in camere singole, doppie o triple secondo la disponibilità del momento con relativi servizi igienici; e vi sono poi i numerosi spazi comuni volti a creare un vero e proprio ambiente domestico: la cucina e l’annessa sala da pranzo, la sala studio, la lavanderia, la sala Tv e il terrazzo.

Poiché, come detto, l’obiettivo del progetto è quello di favorire un clima di collaborazione reciproca e conviviale, ognuno nella casa è tenuto a fare la propria parte: sono pertanto previsti turni di servizio per la pulizia e attività di volontariato – un’occasione in più data ai ragazzi per entrare in contatto con il tessuto sociale del quartiere. A dare maggiore valore al progetto, infatti, è anche il contesto sociale in cui l’housing sociale è situato, nel quartiere di San Salvario, caratterizzato da un tessuto sociale e culturale molto vario e noto per la movida giovanile notturna.

La residenza sociale di San Salvario è frutto della collaborazione di diversi attori: è nata infatti grazie un bando della “Compagnia di San Paolo - Programma Housing”, al quale ha partecipato la parrocchia “Santi Pietro e Paolo” di Torino, con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e della “Fondazione Magnetto” – che hanno reso possibile i lavori di recupero e restauro della casa canonica della parrocchia e la sua trasformazione in housing sociale.

L’inaugurazione di questo significativo progetto ha avuto inizio ieri alle ore 12:00, con i saluti del Direttore dell’opera salesiana “San Giovanni Evangelista”, don Luigi Testa: “Oggi inauguriamo una nuova realtà per cui Don Bosco è sempre più presente vicino a noi”.

Successivamente, don Mauro Mergola, SDB, in qualità di parroco della parrocchia “Santi Pietro e Paolo”, ha esplicitato il senso del progetto: “Come Don Bosco, anche noi cerchiamo di metterci in ascolto dei giovani, delle loro situazioni, e insieme a loro cerchiamo di dare delle risposte, perché nessun ragazzo si senta escluso”.

Dopo la presentazione del progetto, è intervenuta la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia, Componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, in merito al programma “Housing” della Compagnia: “La realizzazione di questa iniziativa è la manifestazione della sensibilità e dell’attenzione della Compagnia ai bisogni sociali emergenti, soprattutto nel nostro territorio, e della volontà di dar vita ad uno spazio in cui i giovani, italiani e stranieri, possano sperimentare la convivenza acquisendo una autonomia nella gestione di uno spazio di casa e nella capacità di coabitazione, seppur temporanea, per un periodo di 18 mesi”.

In seguito la parola è passata a Sonia Schellino, Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative della Città di Torino, che ha portato anche i saluti da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Torino: “Sempre più persone, soprattutto giovani e persone in difficoltà, sono chiamate a transitare attraverso spazi temporanei: nelle situazioni più sfortunate, il passaggio è in dormitorio, nelle situazioni più strutturare è l’Housing Sociale, la comunità, il luogo dove impari a condividere e impari a crescere. A questi spazi dobbiamo allora dare un’attenzione particolare. Oggi dobbiamo ringraziare per questo importante lavoro che è stato fatto per i giovani”.

A seguire, sono intervenuti don Enrico Stasi, Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, e Pierluigi Dovis, Direttore Caritas Diocesana di Torino. “Questo è un progetto della Chiesa di Torino di cui i Salesiani sono parte viva, una Chiesa che entra in alleanza con tutti coloro che vogliono il bene della gente e dei giovani. Questo progetto è per i giovani” ha detto don Stasi.

“L’augurio che faccio all’Housing all’inizio della sua attività e che diventi e sia sempre una parola di verità in mezzo alle troppe parole svianti che vengono dette sugli uomini e sulle donne, sui poveri e sugli ultimi e su quelli che sono ritenuti da molti al di fuori dell’attenzione prioritaria che dobbiamo avere” ha aggiunto il dott. Dovis.

Un momento significativo è stata la consegna delle chiavi dell’housing sociale ai ragazzi ospitati della casa, a cura dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, e di don Mergola, il quale nell’occasione ha presentato ciascun ragazzo coinvolto nel progetto.

L’evento è proseguito con la consegna delle chiavi dell’housing sociale ai ragazzi ospitati, la presentazione di una “icona evangelica” dedicata all’evento, e un intervento di mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo della città, che ha dichiarato: “Bisogna che questa casa la consideriate, cari giovani, la vostra casa, dando tutto l’apporto necessario perché sia una casa di pace, di serenità, di accoglienza, di dialogo, di incontro, di rispetto reciproco, di aiuto gli uni con gli altri. Non consideratevi ospiti, ma padroni”.

La parte finale dell’evento ha visto lo svelamento di una statua della Madonna, l’apertura della porta della casa da parte dell’arcivescovo Nosiglia e la benedizione dei locali, e un rinfresco finale sulla terrazza dell’housing, preparato e offerto dai volontari della parrocchia.

Fonte: Salesiani ICP

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