Bolivia – Laici della Famiglia Salesiana in azione

14 Novembre 2019

(ANS – Santa Cruz) – Il Concilio Vaticano II ha invitato i pastori della Chiesa locale ad “aprire spazi di corresponsabilità nella vita e nella missione della Chiesa”. Don Bosco, anche in questo, fu un antesignano, perché nel suo Oratorio contava sull’aiuto di tutti, consacrati e laici, per portare avanti non solo le attività, ma proprio il carisma. Oggi in Bolivia tale sensibilità si va diffondendo. Un esempio è offerto dal caso di Cecilia Dörfelt, laica impegnata nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana, coordinatrice dell’Associazione di Maria Ausiliatrice - Giovani (ADMA Giovani) della Bolivia, recentemente nominata Segretaria Esecutivo della “Commissione per la Fratellanza”, organo della Conferenza Episcopale Boliviana che cura la collaborazione con alcune diocesi tedesche per dei progetti di sviluppo nel Paese sudamericano.

Cecilia è la prima boliviana ad assumere quest’incarico. Il suo cognome, atipico per dove vive, le viene dal nonno, che veniva dalla Germania, ma lei è nata e cresciuta a Santa Cruz, e questo le testimonia il suo secondo cognome, Vargas. Terza di quattro fratelli, unica femmina, ha ricevuto un’educazione cattolica e il carisma salesiano dai suoi genitori, tanto che in passato ha anche pensato di entrare tra le Figlie di Maria Ausiliatrice. “I miei genitori mi hanno sempre detto che sono salesiana nel cuore… E quando avevo dubbi vocazionali mi hanno detto di parlare con Dio. La vita da religiosa mi ha incuriosito, ma credo che posso utilizzare meglio i miei talenti come laica” ha detto la 30enne.

“Mi sono preparata per la mia Prima Comunione nella parrocchia di Maria Ausiliatrice a Santa Cruz, ma poi l’ho ricevuto in Israele. Così, sento che il Signore mi ha sempre dato molte cose, e che in qualche modo dove mi chiama ad essere devo dare qualcosa di più”, ha aggiunto la Coordinatrice Nazionale dell’ADMA Giovani.

Catechista parrocchiale per anni, laureata in ingegneria, ad aprile scorso ha accettato la sfida di questo nuovo lavoro: “È un lavoro molto interessante e stimolante, ma anche una grande sfida. La Commissione esiste ormai da 59 anni”. 

In qualità di responsabile della Commissione per la Fratellanza, si occupa soprattutto di coltivare i legami tra la Bolivia e le due diocesi tedesche benefattrici di Treviri e Hildesheim. Deve anche tenersi in contatto con le 18 diocesi in cui si trovano i suoi contatti per i vari progetti. “Questo è difficile, naturalmente, perché la Bolivia è molto grande e ogni diocesi è diversa” aggiunge.

I progetti di cui la Commissione si occupa sono tanto numerosi quanto diversi. Ci sono progetti nazionali, diocesani e locali. Cecilia ammette che è complesso riassumere tutte le iniziative sostenute, ma può riportare con orgoglio una statistica. “Circa l’80% di tutti i progetti sociali in Bolivia sono realizzati dalla Chiesa cattolica. E noi siamo coinvolti nel 50% di questi progetti. Questo è indice di quanto sia importante il nostro lavoro”.

Un progetto che ha visitato recentemente, ad esempio, è stato quello in favore delle comunità che si trovano nella giungla e che possono essere raggiunte solo via fiume. La commissione segue la formazione agricola nelle comunità, in modo che possano coltivare i terreni in modo sostenibile, e a loro volta educare altre comunità lungo il fiume.

Un altro progetto ha previsto la donazione diretta di 20.000 Euro dalla diocesi di Treviri e Hidesheim per sostenere la lotta contro gli incendi boschivi nella regione amazzonica boliviana. “Abbiamo acquistato attrezzature di protezione per i giovani che lottano contro gli incendi, tra cui tute ignifughe, scarpe, maschere, insieme a cibo e medicinali per le comunità colpite dagli incendi. Perché qui quando scoppia un incendio gli vanno incontro a spegnerlo così come stanno: in jeans, maglietta e pantofole”.

Attualmente Cecilia partecipa con i rappresentanti delle diocesi di Treviri e Hildesheim al processo di valutazione delle linee guida degli ultimi dieci anni e alla definizione delle nuove linee guida per la gestione 2020-2030. E guardando al futuro, sta già lavorando anche alla preparazione del giubileo per i 60 anni di collaborazione.

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