Porto Rico – Paura e distruzione per il terremoto, mentre proseguono le scosse

09 Gennaio 2020
Foto: National Institute of Standards and Technology (NIST)

(ANS – San Juan) – Un terremoto di magnitudo 6,4 ha colpito Porto Rico lunedì 7 gennaio, alle ore 3:24 del mattino (ora locale) nei pressi di Guayanilla, sulla costa meridionale dell’isola. Il terremoto è stato il più forte registrato a Porto Rico dal 1918: secondo un bilancio ancora provvisorio ha raso al suolo diversi edifici e causato almeno una vittima, lasciando oltre 300 persone senza casa. La scossa del 7 dicembre è stata la più forte di uno sciame sismico che va avanti da fine dicembre, e che ha registrato quasi mille scosse solo nell’ultima settimana. Attualmente nel Paese permane lo stato di emergenza.

L’area più colpita del Paese è quella della costa meridionale e le località più gravemente danneggiate sono quelle di Ponce (dov’è stata danneggiata la cattedrale), Peñuelas, Guayanilla (dov’è crollata la parrocchia dell’Immacolata Concezione), Yuaco e Guánica.

Attualmente non si hanno ancora notizie certe sulla condizione delle tre case salesiane presenti a Porto Rico – Aibonito, Orocovis e Santurce – che comunque si trovano al di fuori di questa zona, nella regione centro-orientale dell’isola.

Ieri oltre due terzi della popolazione di Porto Rico si trovava senza elettricità, poiché il terremoto ha causato gravi danni a una delle principali centrali elettriche di Porto Rico, la “Costa Sur”, che produce circa il 40% dell’energia elettrica; e attualmente manca anche l’acqua in diverse città.

Sono passati poco più di 2 anni da quando l’isola venne flagellata dall’uragano Maria, e la popolazione era riuscita a ripristinare molte strutture danneggiate, ma il fenomeno dei terremoti non fa parte della cultura dei disastri locali e la gente non è preparata ad affrontarli e per questo da giorni molte persone dormono fuori casa, in automobile o per strada.

La Conferenza Episcopale Portoricana, guidata dal vescovo di Ponce, mons. Rubén Antonio González Medina, ha emanato ieri un comunicato nel quale, oltre ad incoraggiare e ad invitare alla calma la popolazione locale, esorta tutta la comunità cattolica ad aiutarsi vicendevolmente e ad andare incontro della popolazione più vulnerabile: bambini, anziani, malati… Inoltre, ha invitato anche i religiosi tutti ad organizzare veglie di preghiera e celebrazioni.

Secondo la testimonianza dei missionari e delle religiose riportate dall’Agenzia Fides, nella popolazione si registra comunque uno spirito positivo e una grande fede, nonostante non si riesca ancora ad individuare la fine di questo disastro naturale.

InfoANS

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