Repubblica Democratica del Congo – Emergenza frane: l’appello di don Gavioli, SDB

14 Febbraio 2020

(ANS – Bukavu) – “Cari amici, ancora una volta mi prendo la libertà di informarvi sui silenziosi disastri che colpiscono il nostro piccolo mondo di Bukavu. Dopo (e oltre) agli incendi, ora sono arrivate le frane”. Comincia così l’accorata lettera che don Piero Gavioli, salesiano missionario in Africa da oltre 35 anni, ha inviato all’ANS, insieme a diversi altri amici e sostenitori dell’opera salesiana, per chiedere aiuto in favore della popolazione più povera e bisognosa di Bukavu.

Prosegue il missionario:

Tra il 2018 e il 2019 ho lanciato diversi appelli per chiedere aiuto per le vittime degli incendi a Bukavu. Purtroppo gli incendi, anche se su scala ridotta, continuano. Il nostro parroco ci ha detto che nel 2019 un migliaio di famiglie della nostra parrocchia hanno perso la loro casa a causa di incendi. Alla fine di gennaio, anche l’Ufficio Diocesano per le Opere Mediche è stato incendiato, per motivi sconosciuti. Non era solo un ufficio, ma anche una fabbrica e un magazzino di medicinali. Gli archivi, le attrezzature di laboratorio, i medicinali appena prodotti e pronti per essere messi sul mercato, le attrezzature informatiche, tutto è stato ridotto in cenere ... Il danno è stato immenso.

Nello stesso periodo a Bukavu abbiamo avuto forti piogge che hanno causato frane, smottamenti, piccole inondazioni, il crollo dei muri delle case... Sono morte almeno dieci persone.

Le cause sono sempre le stesse: a causa della miseria, molte famiglie sono arrivate dalle campagne alla città, scacciate da guerre e guerriglie, dalla mancanza di sicurezza, dalla povertà... A Bukavu hanno costruito la loro baracca dove hanno trovato un piccolo spazio aperto, su ripidi pendii senza alberi, esposti a prevedibili frane. La pubblica amministrazione ha venduto terreni non edificabili per anni... Nei discorsi ufficiali, il governo promette di decongestionare la città, di preparare nuovi terreni edificabili nelle zone periferiche. Finora non è stato fatto nulla. E i disastri continuano.

Nelle recenti frane, molte famiglie, anche tra quelle che conosciamo, hanno perso tutto. E vengono al Centro Don Bosco per chiedere aiuti di emergenza: vestiti, cibo, soldi per la scuola dei bambini... E noi diciamo loro: finché saremo aiutati, vi aiuteremo…

Il problema delle frane negli insediamenti irregolari densamente abitati è purtroppo un avvenimento non raro quando su terreni a rischio sorgono grandi agglomerati abusivi, se non vere e proprie baraccopoli. Tra marzo e agosto del 2017, ad esempio, furono le opere salesiane ad Addis Abeba, in Etiopia, e il “Don Bosco Fambul” di Freetown, in Sierra Leone, a dover prendersi cura di centinaia di sfollati a seguito delle frane che avevano investito le baraccopoli a loro vicine e che avevano causato centinaia di morti.

InfoANS

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