(ANS – Aleppo) – Il terremoto avvenuto alle prime ore del 6 febbraio nel nord della Turchia, che ha colpito duramente anche il nord della Siria, ha trovato in Aleppo una città debole e una società stremata dalla guerra. L’emergenza ha messo ancora una volta alla prova il popolo siriano, che ha dimostrato però ancora una volta la sua solidarietà nella difficile prova comune. I Salesiani di Aleppo hanno aperto le porte della “Casa Don Bosco” e centinaia di persone vi hanno trovato sicurezza, compagnia, sollievo e fede. A cinque mesi dal terremoto, il superiore dell’Ispettoria salesiana “Gesù Adolescente” del Medio Oriente (MOR), il venezuelano don Alejandro León, riflette su ciò che ha vissuto in questo periodo, con uno sguardo di speranza a motivo dell’ondata di solidarietà, interna ed esterna, che il Paese ha sperimentato, e di cui continua ad avere bisogno.

(ANS – Damasco) – Ad oltre tre mesi dal terremoto del 6 febbraio scorso e dalle innumerevoli scosse di assestamento successive, la situazione per la popolazione della Siria non è migliorata significativamente. Le conseguenze della guerra, la crisi economica e sociale che il Paese sta vivendo, l’aumento dei prezzi, la mancanza di cibo, la mancanza di lavoro... hanno gettato la popolazione in un grande e diffuso clima depressivo, alla quale non sono estranei nemmeno i bambini. Come ogni anno, i Salesiani in Siria stanno ora preparando le attività estive per i minori, che quest’anno hanno un fine dichiarato: aiutare quasi 2.000 bambini, ragazzi e giovani a superare il trauma causato dal terremoto.

(ANS – Aleppo) – “Cerchiamo di tornare alla normalità, ma ancora siamo in un clima di attesa”, dicono i missionari salesiani di Aleppo, che stanno vivendo un’altra Settimana Santa speciale insieme alla popolazione locale. La normalità è rappresentata dalla ripresa delle attività per oltre 1.000 bambini e ragazzi del centro giovanile salesiano di Aleppo, mentre l’attesa “è dovuta alla paura di un altro grande terremoto, dai problemi di sonno della maggior parte della popolazione e dalle migliaia di persone che non possono ancora tornare nelle loro case”. I Salesiani continuano ad essere attivamente coinvolti per far fronte all’emergenza, distribuendo cibo, buoni carburante e assistenza tecnica gratuita per monitorare i danni strutturali agli edifici.

Ieri, 15 marzo, ricorreva in Siria un triste anniversario: il dodicesimo dall’inizio della guerra. Oggi i combattimenti sono circoscritti al nord del Paese, nella zona controllata dai ribelli, ma le conseguenze sono ancora drammatiche e ulteriormente peggiorate con il terremoto.

(ANS – Aleppo) – Due settimane dopo il terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, causando più di 47.000 morti, un’altra forte scossa di magnitudo 6,4 ha scatenato nuovamente il panico ieri sera, 20 febbraio, nelle zone già colpite da quella tragedia. Migliaia di persone sono scese nuovamente in strada e hanno cercato un luogo sicuro dove rifugiarsi. Più di 750 di esse hanno così raggiunto la casa “Don Bosco” di Aleppo per trascorrervi la notte. I salesiani non chiudono le porte di fronte a nessuno, ma anche aiutare così tanti bisognosi, in quelle condizioni, è una vera sfida.

(ANS – Madrid) – Sono passati più di dieci giorni dal terremoto e dalle successive scosse di assestamento che hanno raso al suolo il sud della Turchia e il nord-est della Siria. Migliaia di persone restano sepolte sotto le macerie e si procede con la demolizione delle strutture danneggiate. I missionari salesiani ad Aleppo continuano a concentrarsi sull'accompagnamento e l'aiuto alle persone che arrivano alla Casa Don Bosco, ma stanno pensando a una nuova fase dell'emergenza dopo lo shock dei primi giorni. Da parte loro, a Istanbul, i Salesiani, insieme alla Caritas e ai Salesiani Cooperatori, stanno preparando nuovi progetti di aiuto per le vittime in Turchia.

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