I ragazzi del Centro Giovanile “Don Bosco” spesso vivono per le strade, sono orfani di uno o di entrambi i genitori e non hanno un posto in cui andare. A peggiorare la situazione ci sono le alte temperature di Mandalay. Per questo, disporre di docce e servizi sanitari diventa importante per questi giovani.
Don James Khen Khen Lian, Economo della Visitatoria “Maria Ausiliatrice” del Myanmar (MYM), ha affidato ad una lettera i suoi ringraziamenti alla Procura di New Rochelle. “Grazie alla vostra gentilezza – scrive – siamo ora in grado di fornire ai nostri ragazzi un ambiente più sicuro e sano, che promuove anche la cura ecologica e il benessere generale. Il vostro generoso contributo ha notevolmente migliorato lo standard del nostro centro ed è stata una vera benedizione per i nostri fratelli bisognosi”.
In Myanmar, secondo le Nazioni Unite, il colpo di Stato militare e i conseguenti disordini politici hanno scatenato una crisi socio-economica e umanitaria senza precedenti, che si aggiunge al perdurare dell'impatto della pandemia di Covid-19, trascinando il Paese in una pericolosa spirale di conflitti e povertà.
Oltre 3 milioni di persone sono sfollate all'interno del Paese e si sono verificate gravi sofferenze umane, esaurimento delle risorse, aumento dell'insicurezza alimentare e inversione di molti dei progressi compiuti negli ultimi anni in materia di sviluppo. Si stima che quasi il 50% della popolazione viva in condizioni di povertà.
In questo contesto, i missionari salesiani stanno rispondendo alle esigenze dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie che si trovano in situazioni di crisi. I programmi non solo affrontano la povertà estrema, ma aiutano anche le persone le cui vite sono state recentemente colpite da calamità naturali e da emergenze legate ai rifugiati. Più recentemente, infatti, i salesiani hanno risposto anche alle esigenze delle persone colpite dal devastante terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito Mandalay lo scorso 28 marzo.
