Ad accompagnarlo c’erano il suo Vicario, don Stefano Martoglio, il Segretario personale, don Vijaya Bhaskar Thattireddy, e 12 Ispettori salesiani provenienti da varie Ispettorie del mondo che si sono radunati per l’incontro di metà mandato. La visita ai luoghi di origine di Don Bosco, a Torino-Valdocco e a Mornese era ormai tradizionale in questi incontri, ma la sosta a Nizza è stata un unicum.

Proprio nell’anno giubilare e dopo pochi mesi da quando il Santuario è stato designato dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) “Luogo del cuore”, questa visita riveste un particolare significato carismatico.

L’accoglienza da parte delle suore è stata calorosa, semplice, spontanea, e da parte sua la massima autorità della Congregazione Salesiana ha fatto sentire tutti a proprio agio, con una presenza serena e accogliente – quella di Don Bosco oggi!

Il gruppo degli illustri visitatori ha sostato in Santuario per un breve momento di preghiera e poi suor Paola Cuccioli, incaricata dell’Archivio Storico, ha offerto loro una visita guidata ai luoghi principali della Casa-madre.

È stata un’immersione nella storia delle origini e dell’innovazione a partire dalle visite di Don Bosco alla città di Nizza Monferrato molto prima che vi fosse la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice!

“Possiamo dire che Don Bosco era di casa a Nizza, grazie all’amicizia con la Contessa Gabriella Corsi, sua benefattrice, che egli chiamava ‘carissima mamma’ nell’indirizzarle le lettere, che spesso avevano il significato di un SOS lanciato in momenti di grave bisogno di risorse per i suoi biricchini” ha spiegato suor Cuccioli.

La visita del Rettor Maggiore ha riportato alla memoria l’ultima visita di Don Bosco – 140 anni fa – alla Casa-madre: il 23 agosto 1885. Una data che risulta indimenticabile per le Figlie di Maria Ausiliatrice e per tanti visitatori del luogo. Rievocare quelle parole: “Maria Ausiliatrice passeggia in questa casa e la copre con il suo manto” è stato un grande messaggio di speranza anche per il Rettor Maggiore e per gli Ispettori salesiani.

Essi hanno avuto la possibilità di visitare anche la serra aeroponica e i nuovi Laboratori del CIOFS/FP inaugurati a metà settembre e dedicati alle prime giovanissime missionarie partite da Mornese nel 1877 e guidate da suor Angela Vallese di Lu Monferrato. Sr Giuseppina Rescia, infatti, ha mostrato loro il nuovo birrificio didattico, uno spazio per la formazione pratica nel settore della produzione di birra, e i laboratori sensoriali, ambienti dedicati alla degustazione e all’analisi delle caratteristiche dei prodotti, collegati alle eccellenze enologiche e cosmetiche del territorio.

I nuovi corsi che lì si svolgeranno mirano a collegare la formazione con le eccellenze del territorio, come la birra artigianale, la cosmetica naturale e l’enologia, attraverso il coinvolgimento di aziende locali, in dialogo con studenti e docenti.

Non poteva mancare un momento conviviale e fraterno con la merenda, e dopo questa il Rettor Maggiore ha ringraziato la comunità per avere avuto la possibilità di questa visita nella casa di Madre Mazzarello, donna fragile, ma saggia e forte. E Don Attard ha anche promesso che questa prima visita non sarà l’ultima!

Resterà indimenticabile per tutte anche la breve visita di Don Attard alla vicina casa di riposo “S. Maria D. Mazzarello” per incontrare le FMA anziane e ammalate che l’hanno accolto in cappella al canto: “Don Bosco ritorna, tra i giovani ancor!”

Il messaggio lasciato dal rettor Maggiore ha toccato il cuore di tutte: ha condiviso che egli sperimenta ogni giorno la potenza della preghiera, senza la quale gli sarebbe impossibile vivere con efficacia la sua missione di animazione e di governo della Famiglia Salesiana. Infatti, vi sono 15 Monasteri di Clausura che lo sostengono ogni giorno con la preghiera e questa è la sua forza.

Non solo ha ringraziato le religiose per la loro presenza di intercessione presso Dio, ma le ha esortate a vivere la missione salesiana ogni giorno con gioia e ardore apostolico, senza rimpianti per non poter più lavorare tra i giovani… In ogni stagione della vita si può essere fecondi di bene, a misura del proprio amore e della disponibilità al progetto di Dio.

Sulle pagine del Quaderno dei visitatori illustri il Rettor Maggiore ha lasciato, infine, un ultimo significativo messaggio: “La testimonianza di Madre Mazzarello di donna forte, malgrado la sua fragilità fisica, ci comunica coraggio ed è per tutti una bella lezione affinché imitiamo ‘la Madre’ nella sua radicalità evangelica con cuore materno che non smette di amare”.

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