Figi – I salesiani hanno superato le sfide del lockdown e del tifone Harold

05 Maggio 2020

(ANS – Suva) – Mentre le grandi potenze economiche e militari mondiali risultano essere tra i Paesi più colpiti da COVID-19, altre Nazioni più piccole per diversi motivi sono riuscite a contenere meglio la diffusione dei contagi. È il caso delle Figi, dove i malati sono stati appena 18, con zero vittime. Le misure restrittive sono state adottate anche lì, ad ogni modo, e non sono mancati altri problemi. La comunità salesiana a Suva, la capitale, ha inviato un resoconto di come ha trascorso le ultime settimane.

Quando il primo caso di coronavirus è stato confermato dal governo, il 19 marzo, il Seminario Regionale del Pacifico è stato immediatamente chiuso, e con esso tutti i college affiliati (tra cui il nostro centro di formazione per postnovizi).

La comunità salesiana si è immediatamente attrezzata per offrire ai formandi dei corsi online. La settimana precedente all’inizio del confinamento, infatti, intuendo i possibili sviluppi, i docenti hanno tenuto dei laboratori speciali su come insegnare online – un’attività che ha comportato un aumento del carico di lavoro rispetto ai tempi normali e che è reso più complicato dalla scarsa o talvolta nulla connessione ad Internet, o dalle frequenti interruzioni di corrente, cui sia i docenti sia gli allievi devono far fronte.

“Per aggiungere un po’ d’emozione a questi tempi già entusiasmanti, il ciclone tropicale di categoria 4 denominato Harold, dopo aver devastato le isole di Vanuatu, è passato anche per le Fiji e ha lasciato una scia di danni – riporta don James K. Hoe, Direttore della comunità di Suva – Verso le 4 del mattino di giovedì 9 aprile si è sentito un fragore incredibilmente forte, quando il forte vento ha spezzato rami e sradicato alberi, ha scosso gli edifici, ha fatto saltare i tetti delle abitazioni e distrutto molte case. È stato un momento molto spaventoso. Grazie a Dio, tutti noi siamo salvi e i danni sono stati minimi. Sono seguiti due giorni di pulizia, nei quali siamo rimasti senza corrente”. In totale il passaggio del ciclone nel Paese ha causato 26 feriti e un morto, circa 2.000 edifici danneggiati, senza contare gli innumerevoli danni.

La costruzione del centro comunitario polivalente, sostenuta dalla Procura Missionaria Salesiana dell’Ispettoria dell’Australia-Pacifico, avanza lo stesso, sebbene molto lentamente. Se già prima i lavori procedevano adagio, durante le settimane di lockdown sono stati ancora più rallentati. Don Mika Leilua, ad ogni modo, supervisione l’evolversi della situazione.

“Se le Figi mantengono la rotta, saranno in grado di posizionarsi con fiducia tra le nazioni leader nel mondo nella lotta al coronavirus”, ha manifestato il Primo Ministro Voreqe Bainimarama. Proprio per questo, e sulla base dei pochi casi di contagio, da fine aprile il governo delle Figi ha deciso di allentare alcune delle misure restrittive. Il coprifuoco nazionale, iniziato il 30 marzo, è stato ridotto (22:00-5:00), sono ripresi i viaggi passeggeri tra le isole, e sono ammessi raduni fino a un massimo di 20 persone. Tuttavia le scuole, i locali notturni, le piscine, i cinema e le palestre rimarranno chiusi fino al 12 giugno.

InfoANS

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