Tunisia – I Salesiani al tempo del confinamento

21 Maggio 2020

(ANS – Manouba) – Anche la Tunisia, come del resto quasi tutti i Paesi del mondo, ha vissuto e in parte ancora vive la realtà del confinamento. Il governo tunisino ha avuto l’intuizione di chiudere tutto ancora prima che la malattia si manifestasse in modo eclatante giocando sulla “prevenzione” del contagio ed agendo quindi subito già ai primi casi che sono giunti a inizio marzo, importati dall’Italia. Pertanto anche in Tunisia tutte le attività scolastiche, educative, sportive ed anche quelle religiose, sia delle moschee, sia delle poche chiese cattoliche, sono state sospese fino a nuovo ordine dal 14 marzo.

“Noi salesiani, cinque confratelli, siamo rimasti pertanto confinati nelle due scuole tre a Manouba e due a Tunisi – racconta don Domenico Paternò, SDB, Direttore di Manouba –. Abbiamo reagito anzitutto tentando di assicurare una didattica online tramite i nostri insegnanti. Quelli più capaci dal punto di vista informatico si sono dati da fare da casa per aiutare i ragazzi e le loro famiglie a tenersi occupati rivedendo e ampliando esercizi e lavori scolastici, adatti ovviamente a bimbi tra i 5 e gli 11 anni. Non è facile, ma si è avuta una buona risposta anche se non tutti gli allievi sono collegati”.

L’oratorio ha continuato a seguire gli animatori. Con loro si è continuata la formazione al Sistema Preventivo di Don Bosco, grazie al giovane Patrick Kizembe e don Bashir Souccar, salesiano siriano, arrivato a Manuoba nello scorso settembre, che ha prodotto interventi formativi in lingua araba sia per gli animatori sia per gli insegnanti. Per le due parrocchie affidate ai salesiani si è continuato il legame spirituale tramite le comunicazioni possibili.

Don Faustino García Peña, per la parrocchia di Hammamet, ha curato ogni settimana il commento al Vangelo, sia in lingua francese, sia in italiano, e una lettera settimanale di aggiornamento inviando il tutto alle mail dei parrocchiani italiani ed europei.

Don Paternò insieme e don Souccar hanno aperto una pagina Facebook per la parrocchia di Tunisi, dal nome Paroisse Sainte Jeanne D’Arc Tunis. Così dalla cappella salesiana di Manouba viene trasmessa la Messa: ogni sabato alle 18:30 (ora tunisina) in italiano e la domenica alle 10 in francese. Sulla pagina vengono inseriti anche avvisi o notizie che interessano la comunità parrocchiale.

Le due scuole stanno inoltre tenendo i contatti con le famiglie degli allievi per assicurare il sostegno economico alle due scuole, che già dal 12 marzo hanno interrotto le attività didattiche, ed ormai l’anno scolastico è stato dichiarato chiuso.

“Per il sostegno ai bisognosi – prosegue don Paternò – la Chiesa tunisina ha concentrato l’aiuto presso la Caritas diocesana, e lì abbiamo indirizzato coloro che erano in stato di bisogno, mentre qualche sacerdote è stato autorizzato a recarsi in alcuni punti di raccolta di coloro che avevano bisogno di generi alimentari. Tutti, inoltre, abbiamo contribuito con la preghiera”.

La pandemia di COVID-19 in Tunisia ha causato finora 1.045 contagiati, toccando tutti i 24 Governatorati del Paese, e 47 vittime. Le autorità tunisine hanno allentato dal 4 maggio scorso le misure di confinamento, con una prima fase di riaperture graduali nei settori vitali dell’economia e hanno avviato lunedì 18 un’ulteriore serie di aperture.

I Salesiani, da parte loro, concludono: “Speriamo bene, e che il Signore Risorto ci doni la possibilità di tornare a servire i nostri destinatari”.

Fonte: Don Bosco Italia

InfoANS

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