Italia – Croce luminosa in memoria di mons. Giuseppe Cognata, SDB

29 Luglio 2020

(ANS – Tivoli) – In occasione del 48° anniversario della morte del Servo di Dio mons. Giuseppe Cognata, (22 luglio 1972), che quest’anno è coinciso con l’annuncio del consenso di Papa Francesco all’apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del vescovo salesiano, è stata benedetta, nella Casa Madre delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC) a Tivoli, una Croce luminosa astile scritta dall’iconografa Domenica Ghidotti.

Nella parte frontale della Croce, al centro c’è il “Christus patiens”, mentre alle estremità sono rappresentati la Vergine Addolorata e san Giovanni Evangelista, testimoni della crocefissione e modelli di partecipazione alle sofferenze del Cristo. Nella cimasa invece vediamo il “Mandylion”, con il volto santo di Gesù, sostenuto e onorato da due angeli. Il sangue prezioso che sgorga dal Cristo scende a redimere la terra e gli uomini dal peccato, a iniziare dal primo uomo-peccatore, Adamo, rappresentato dal cranio posto ai piedi della Croce.

Nella parte posteriore della Croce, al centro troneggia la figura di Gesù Maestro circondato dai santi a cui Mons. Cognata si è ispirato nel suo ministero episcopale e nella fondazione della sua congregazione: san Paolo apostolo, san Giovanni Bosco e san Francesco di Sales. Ai piedi di Gesù c’è il motto episcopale di Mons Cognata: “Caritas Christi urget nos”. Nella parte inferiore è raffigurata la Gerusalemme celeste. Qui è stata incastonata una reliquia della santa Croce, sorretta da un Cherubino.

All’inizio della celebrazione, presieduta da don Gaetano Saccà, Madre Graziella Benghini, Madre Generale delle SOSC, ha illustrato il motivo per cui è stata commissionata questa icona della Croce.

Nell’omelia, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha detto: “Essere veri discepoli di Gesù significa percorre un cammino che va controcorrente fino al punto da farci diventare persone che con la propria vita mettono in discussione la società, persone che danno fastidio. Mons. Cognata è uno dei discepoli del Signore che è stato perseguitato per aver vissuto i propri impegni con Dio e con gli altri, entrando in un combattimento con un mondo fatto di ambizioni di potere e interessi mondani. Dopo aver ricevuto la sentenza nella quale il Santo Ufficio lo privava delle funzioni episcopali, mons. Cognata scrisse ad una delle sue più fedeli collaboratrici, la prof. Anna Vultaggio: ‘Siamo all’ultimo atto del Calvario: sulla Croce Gesù consumò quanto volle soffrire, mostrandosi morto come sconfitto: ma dopo, il trionfo della Risurrezione. Il Maestro mi ha associato anche a quest’ultimo atto per affrettare il trionfo delle sue Oblate, in cui sarà anche la mia risurrezione... Dunque, figlia mia, siamo alla sepoltura! È l’ora dell’ultima prova; sappiamo sostenerla in silenzio, abbandonati al Cuore di Gesù… Conserviamoci al lavoro e al trionfo nel Nome di Gesù, tutto soffrendo e superando confidando nel Maestro… Non preoccupatevi di difendere me; c’è il Signore per questo’”.

Merita ricordare che Mons. Cognata terminò la sua corsa terrena a Pellaro (Reggio Calabria) nel luogo dove nel 1933 aveva iniziato la fondazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, ripartendo in certo modo da dove tutto era partito.

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