RMG – Nella Giornata Internazionale dell’Infanzia: una terribile crisi dal volto di un bambino
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01 Giugno 2016

(ANS – Roma) – Aprire le pagine dei giornali e vedere la condizione dei bambini in tutto il mondo genera un senso di disperazione. Le notizie sono deprimenti per chi si accosta al mondo dei bambini. “La popolazione infantile nel suo complesso è oggetto di gravi violazioni: rapimenti, violenze sessuali, matrimoni precoci e arruolamento forzato”. Se ci si sofferma a pensare nasce subito un secondo pensiero. Che cosa sta accadendo? Come possiamo tollerare tanta sofferenza? L’indifferenza si è globalizzata, ha detto Papa Francesco, divenendo una “attitudine egoistica d’indifferenza che ha raggiunto una dimensione globale”.

A Gaza, nell’estate del 2014, la vita di migliaia di bambini palestinesi e delle loro famiglie vennero stroncate da 50 giorni di combattimenti intensissimi. Le conseguenze di un’ondata di violenza e distruzione. Quasi due anni dopo conteggiamo oltre 500 bambini palestinesi uccisi, 3.000 feriti, intorno a 54.000 sfollati e 1.500 rimasti orfani.

Nell’Unione Europea l’attuale crisi dei rifugiati e dei migranti è una crisi che non ha precedenti a partire dalla Seconda Guerra Mondiale; ed ha il volto di un bambino. Più di 1.000 sono i bambini annegati nel Mar Mediterraneo nel 2015 e circa 10.000 i minori non accompagnati scomparsi. Mentre si riconosce che sono circa 550.000 i bambini bisognosi di stabilità, protezione e sostegno nel mondo.

In Sudan del Sud, più di 2,5 milioni di bambini soffrono. C’è il rischio reale di morire di fame a causa della siccità, e inoltre circa 1,4 milioni non vanno a scuola.

In Yemen quasi 10 milioni di bambini soffrono le conseguenze del conflitto e hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente e di protezione. Finora sono morti più di 900 bambini e oltre 1.300 sono i feriti.

Nella Repubblica Centrafricana circa 1,2 milioni di bambini soffrono le conseguenze del conflitto riaccesosi tre anni fa. I bambini devono far fronte alla mancanza di acqua, strutture sanitarie, educazione e cibo. Questi bambini sono vittime di violenza e di reclutamento: 10.000 sono i bambini soldato.

In Siria è a rischio il futuro di un’intera generazione di bambini. La guerra che dura da cinque anni ha prodotto statistiche raccapriccianti: quasi 7 milioni di bambini vivono in povertà, 2,8 milioni hanno smesso di andare a scuola.

La crisi dell’Ebola in Africa nel 2014 ha creato una situazione di emergenza sanitaria senza precedenti, costituendo una delle epidemie più violente della storia. Circa 23.000 bambini hanno perso uno o entrambi i genitori.

In ogni angolo della terra, dove c’è un bambino che soffre, i Salesiani sono presenti per portare un raggio di speranza e in questa Giornata Internazionale dell’Infanzia si sentono di nuovo le parole dei Salesiani in Siria, in Sierra Leone, nell’Unione Europea: “resteremo lì, finché qualcuno avrà bisogno di noi”.

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