Vaticano – “‘Vieni e vedi’ (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone come e dove sono”
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30 Settembre 2020
Foto : Servizio Fotografico Vatican Media

(ANS – Città del Vaticano) – La Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato il tema del Messaggio del Santo Padre per la 55a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà a maggio del 2021: “‘Vieni e vedi’ (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone come e dove sono”.

“L’annuncio cristiano prima che di parole, è fatto di sguardi, testimonianze, esperienze, incontri, vicinanza. In una parola, vita” viene esplicitato nel testo diffuso ai media nella giornata di ieri. Una considerazione perfettamente in linea con i ripetuti appelli del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e del Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildásio Mendes dos Santos, a seguire l’esempio di Don Bosco per essere comunicatori-evangelizzatori, in grado di rendere la comunicazione vera relazione.

Di seguito il testo di presentazione del tema:

“Vieni e vedi”. Queste parole dell’apostolo Filippo sono centrali nel Vangelo: l’annuncio cristiano prima che di parole, è fatto di sguardi, testimonianze, esperienze, incontri, vicinanza. In una parola, vita. Proprio quelle parole, citate nel Vangelo di Giovanni (1, 43-46) sono state scelte da Papa Francesco come tema del 55° Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel maggio 2021. “Comunicare incontrando le persone come e dove sono”, è il sottotitolo.

Questa la citazione evangelica: “Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: ‘Seguimi’. Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: ‘Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret’. Natanaèle esclamò: ‘Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?’. Filippo gli rispose: ‘Vieni e vedi’”.

Nel cambio epocale che stiamo vivendo, in un tempo che ci obbliga alla distanza sociale a causa della pandemia, la comunicazione può rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose.

Non conosciamo la verità se non ne facciamo esperienza, se non incontriamo le persone, se non partecipiamo delle loro gioie e dei loro dolori. Il vecchio detto “Dio ti incontra dove sei” può essere una guida per coloro che sono impegnati nel lavoro dei media o delle comunicazioni nella Chiesa. Nella chiamata dei primi discepoli, con Gesù che va a incontrarli e li invita a seguirlo, vediamo anche l’invito ad utilizzare tutti i media, in tutte le loro forme, per raggiungere le persone come sono e là dove vivono.

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