Repubblica Democratica del Congo – Ritorno in famiglia di Jean-Claude Michaël Imani
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19 Gennaio 2021

(ANS – Bukavu) – Jean-Claude Michaël Imani è un ragazzo nato nel 2003 nella Repubblica Democratica del Congo. Ragazzo problematico, che già attorno ai sette anni era capace di partire in qualsiasi momento senza salutare e tornare dopo molti giorni, è stato accolto al “Centro Don Bosco” di Bukavu nell’aprile 2019, dopo aver trascorso più di 7 anni per strada. Recentemente, grazie ai salesiani e all’impegno di molte persone, si è potuto ricongiungere con i suoi familiari.

La storia di Jean-Claude è difficile sin dall’inizio: sua madre è morta due mesi dopo la sua nascita, il padre sopravvive a stento con piccoli lavoretti. Affidato alle cure della zia, un giorno, quando ha circa 8-9 anni, mentre è in giro con il padre, si perde nei pressi di Bukavu e, non trovando più il genitore e non sapendo dove andare, inizia a vivere per strada.

Di tutti quegli anni per strada ricorda di essere stato portato in diversi centri, dove però non si adattava e che poco dopo abbandonava, senza mai pensare di ricongiungersi alla sua famiglia. Quando invece è arrivato al “Centro Don Bosco” di Bukavu, diretto dal missionario don Piero Gavioli, Jean-Claude si è lasciato identificare come ragazzo di strada, è stato accolto con altri minori come interno al Centro e, dopo un periodo di adattamento, è stato iscritto al “Centro Nyota” nel livello 2 del programma di recupero scolastico, per l’anno 2019-2020.

Nel frattempo, i salesiani e i loro collaboratori laici nella missione non tralasciavano la ricerca dei suoi parenti. Li hanno così rintracciati a Goma, dove Jean-Claude ricordava vivesse il padre, e al termine del confinamento, dal 14 agosto al 18 agosto 2020, hanno condotto una missione esplorativa di mediazione. Poiché il padre ancora non sembrava poter dare garanzie di prendersi cura di suo figlio, è stato il cugino Félicien Shukuru, ritenuto da Jean-Claude un “fratello maggiore”, a dirsi disponibile ad accogliere la “pecorella smarrita”.

Già in quell’occasione c’è stato un primo contatto tra Jean-Claude e i suoi parenti, con Félicien che con sua moglie e i loro figli si sono subito mostrati felici di accoglierlo.

Successivamente, il 10 ottobre 2020, presso il “Centro Don Bosco” si è svolta la celebrazione solenne dei ricongiungimenti dei bambini di strada con le loro famiglie. Una cerimonia, però, alla quale non erano presenti i familiari di Jean-Claude (Goma e Bukavu distano quasi 200 km). Quell’occasione, tuttavia, è degna di nota, perché alla presenza della direttrice nazionale e di altri membri della “Louvain Cooperation”, la ONG partner del progetto di riunificazione dei bambini, è stata celebrata in primo luogo una Messa per ringraziare il Signore della possibilità di riunificare diverse famiglie. E poi, perché l’assistente sociale e lo psicologo del Centro hanno dato gli ultimi consigli a famiglie e bambini: hanno ricordato che il posto del bambino non è in strada, ma in famiglia, hanno invitato grandi e piccoli a dialogare, hanno incoraggiato i genitori a cercare un posto per i loro figli in una scuola vicina a casa loro, come pure in un gruppo di bambini o di ragazzi della loro parrocchia.

Ad ogni modo, il ricongiungimento vero e proprio per Jean-Claude è avvenuto solo dopo la fine dell’anno scolastico 2019-2020 e la pubblicazione dei risultati: Jean-Claude è stato promosso con una media dell’85 %; continuerà a frequentare la scuola del 3° livello, o del 6° anno, a Goma. Come gli altri bambini reinseriti nelle loro famiglie, ha ricevuto un kit di ricongiungimento: una borsa di vestiti (pantaloni, scarpe, mutandine, canottiera, spazzolino da denti e dentifricio, latte di bellezza, lenzuola, coperte, T- Shirt), un materasso e un letto.

Il viaggio di ricongiungimento si è concluso dopo diverse fasi di sostegno e preparazione per il bambino, oltre a visite e colloqui con la famiglia. Senza dimenticare che anche l’accompagnamento personalizzato ricevuto al “Centro Don Bosco” e le parole di incoraggiamento offerte nella “buonanotte” di ogni giorno hanno aiutato il bambino a stabilizzarsi progressivamente.

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