Brasile – La Veglia Pasquale nella missione di Iauaretê

02 Aprile 2021

(ANS – Iauaretê) – Come viene vissuta la Pasqua nelle missioni? I salesiani ci raccontano come ci si prepara ai giorni più importanti dell’anno nelle terre più povere del mondo. In particolare, don Roberto Cappelletti, missionario in Amazzonia, a Iauaretê, all’estremo confine occidentale del Brasile, proprio di fronte al confine con la Colombia, ha voluto condividere il momento solenne della Veglia Pasquale nella sua missione.

La Veglia Pasquale a Iauaretê è molto caratteristica. Iauaretê è un distretto missionario con 10 villaggi nei dintorni della casa salesiana e ogni villaggio è consacrato ad un Santo salesiano.

Come spiega don Cappelletti: “La notte della Veglia, ogni villaggio accende un grande fuoco nella parte centrale e comunitaria. Simultaneamente comunicando l’inizio con il suono delle campane della Chiesa principale, gli abitanti di ogni villaggio accendono la propria candela al fuoco centrale e si incamminano verso la parrocchia. Gli abitanti dei dieci villaggi – prosegue – arrivando davanti alla Chiesa parrocchiale, formano un grande cerchio davanti alla catasta di legna preparata dall’equipe di liturgia. Ogni villaggio porta con sé anche il nuovo cero pasquale. Durante il canto, tutti con la propria candela, danno fuoco alla grande catasta di legna, dalla quale, durante la liturgia, saranno accesi i 10 ceri dei villaggi e il cero pasquale della Chiesa principale. È un momento di grande spiritualità e molto emozionante. Piccoli, adulti e anziani, in segno di fede nel Cristo Risorto, portano il loro piccolo contributo di luce, come testimoni della Risurrezione. Nel 2017, durante la Veglia Pasquale ho celebrato 37 battesimi. Diciamo che la celebrazione è durata un po’ piú del previsto (3 ore), ma è stata davvero bella”, ha aggiunto il missionario.

Don Cappelletti ha voluto anche condividere un aneddoto, risalente a qualche anno fa, quando ha celebrato la Veglia di Pasqua nel villaggio della etnia Hupda, Santa Cruz do Cabarí.

“Nel 2018 ho celebrato la Veglia di Pasqua nel villaggio della etnia Hupda, Santa Cruz do Cabarí. Il Giovedì Santo sono arrivati tutti gli abitanti degli altri villaggi Hupda del fiume Japú. Erano circa 700 persone. Ho passato il giovedì notte, tutto il venerdì, e tutto il sabato confessando questa gente; il 95% si confessò nella propria lingua, che io non conoscevo – ha spiegato – Ho affidato tutto alla Misericordia di Dio, che tutto sa e tutto perdona. Avevo portato un tradizionale cero pasquale, ma, con mia sorpresa loro, apicoltori incredibili, ne avevano fatto uno enorme con la cera delle api. Mi sono commosso. Per la dimensione che aveva, lo hanno trasportato al centro della ‘Nostra Chiesa sotto le Stelle’ con un carretto di legno. In quella notte sono stati celebrati 85 battesimi tra bambini e adulti. La piú bella Veglia Pasquale che io abbia mai vissuto”.

Fonte: Missioni Don Bosco

InfoANS

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