Italia – Buoni spesa dagli USA alle famiglie povere di Sampierdarena, grazie all’impegno salesiano

12 Aprile 2021
Foto d'archivio: Don Bosco Genova

(ANS – Genova) – Oltre 70 famiglie bisognose del quartiere genovese di Sampierdarena hanno ricevuto una Carta spesa che permetterà loro di fare acquisti per 35 euro la settimana per i prossimi tre mesi, per un totale di 420 euro a famiglia. Si tratta di un aiuto concreto alle tante persone in difficoltà in seguito alla pandemia, messo in campo nella parrocchia salesiana “Don Bosco” di Genova grazie ad un finanziamento arrivato da “UsAid”, l’agenzia per lo sviluppo internazionale americana, a “Salesiani per il Sociale APS” e all’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS).

Wafa è arrivata in Italia dalla Tunisia 20 anni fa insieme al marito. Ha tre figli e fino a ieri il lavoro da muratore del marito gli permetteva di vivere, ma con la pandemia è diminuita la richiesta di manodopera e “mantenere cinque persone con neanche uno stipendio è impossibile”, testimonia.

Chi ha ricevuto la carta è originario del Senegal, della Tunisia, dell’Ecuador, ma anche Europa dell’Est e qualcuno dell’Italia; vivono a Sampierdarena da anni, e se prima della pandemia riuscivano a mantenere, non senza difficoltà, una famiglia, oggi non ce la fanno più. Complessivamente per Sampierdarena sono 30mila euro, una boccata di ossigeno importante nel momento in cui la povertà si tocca con mano soprattutto in una realtà come quella che gravita attorno alla parrocchia “Don Bosco”.

La scelta delle famiglie da aiutare con i buoni alimentari, le “Carte soldo”, ha richiesto un lavoro lungo di preparazione per raggiungere le persone che presentano più necessità. In questo si è impegnato don Pierdante Giordano, parroco del “Don Bosco”, con i volontari del gruppo Caritas parrocchiale e il “Nodo sulle Ali del Mondo”, referente a Sampierdarena di “VIS” e “Salesiani per il Sociale APS”. Si è partiti dalle famiglie già assistite dalla Caritas stessa e dalla “San Vincenzo”, sono stati assegnati punteggi in base ai componenti del nucleo familiare, all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), all’eventuale perdita del lavoro di uno dei componenti, all’età dei figli… e il lavoro si è allargato anche oltre alla parrocchia, raggiungendo famiglie di Sampierdarena al di fuori del territorio di riferimento del centro salesiano.

“L’85 per cento di persone che aiutiamo con questa Carta spesa sono immigrati e ciò che più colpisce è l’assoluta mancanza di reddito: alcuni hanno ISEE nulli o anche di 500 euro (uno dei criteri per accedere alla card, oltre ad avere dei figli, era un valore dell’ISEE sotto i 6mila euro, NdR). Inoltre, il 30% di queste famiglie è senza titolo di studio e sempre il 30% sono donne sole con figli”, snocciola i numeri Ermete Meda, del “Nodo sulle Ali del Mondo”.

È una fotografia di una povertà che si tocca con mano e che richiede un intervento a 360 gradi: “Quello che stiamo dando oggi è un contributo alla sopravvivenza - osserva Meda - mentre ci vorrebbe una presa in carico da parte delle istituzioni per una vera integrazione”.

La Caritas di Sampierdarena attraverso i salesiani del Don Bosco da anni aiuta diverse famiglie del territorio in condizioni di povertà: “Per ora ne seguiamo 180 e queste 72 sono le più bisognose tra quelle a cui ogni settimana i giovani del ‘Don Bosco’ portano i pacchi spesa che preparano attingendo al Banco alimentare. Questa Card è un grande aiuto per questi nuclei, che comunque noi continueremo ad aiutare” aggiunge ancora.

Il progetto della Carta ricaricabile, che per tre mesi sosterrà queste famiglie, “nasce su sollecitazione dei Salesiani italiani che si sono interrogati come essere di supporto alle famiglie in questa pandemia”, afferma Michela Vallarino, Vicepresidente del “VIS”, l’ONG salesiana capofila del progetto finanziato da “UsAid”. “Si tratta – conclude – di un progetto di cooperazione fatto in collaborazione con gli Stati Uniti e che non si è limitato solo alle Carte, ma che a Sampierdarena ha visto anche la distribuzione di dispositivi di protezione, quando lo scorso anno erano difficili da reperire, e di 470 tablet in tutta Italia, per permettere a chi non poteva permetterselo un dispositivo per seguire la didattica distanza”.

Fonti: La RepubblicaDon Bosco Italia

InfoANS

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