Spagna – Bambini di strada: milioni di minori in situazione di pericolo permanente
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14 Aprile 2021

(ANS – Madrid) – Si è celebrata lunedì 12 aprile la decima Giornata Mondiale dei Bambini di Strada, che l’ONU stima essere quasi 150 milioni nel mondo. Per loro operano senza sosta i salesiani di oltre 130 Paesi.

Non c’è un censimento ufficiale, né esistono cause comuni che possano spiegare come mai tanti di bambini nel mondo sopravvivano per strada, senza un posto stabile e lontano dalle loro famiglie. È un fenomeno visibile in Asia, America e Africa, associato soprattutto alla povertà e alla violenza, ma accade anche nei Paesi ricchi. Sono bambini senza infanzia, in costante pericolo, che soffrono la discriminazione e i cui diritti sono compromessi dalla mancanza di cibo, di accesso alla salute e all’educazione.

Raul sopravvive nelle discariche di Lima, in Perù; Keita, in un'auto abbandonata a Lubumbashi, Repubblica Democratica del Congo; Ibrahim, nel porto di Freetown, Sierra Leone; João per le strade di Luanda, Angola; Tafari in un mercato di Kampala, Uganda; Jaidev, nella stazione ferroviaria di Bangalore, India... e così via, per milioni e milioni di volti e di storie, di piccole creature che si sono abituate a non chiedere nulla di meglio dei pericoli della strada, esposti a violenze e abusi e senza il calore di una famiglia o una casa.

Il fenomeno dei bambini di strada è in aumento perché è il risultato della crescita urbana incontrollata, della povertà, dei problemi familiari e della mancanza di opportunità. Molti bambini non hanno scelta, perché sono stati abbandonati, espulsi dalle loro case per mancanza di cibo; altri sono orfani; altri ancora, invece, scelgono di vivere in strada per sfuggire agli abusi in casa.

Per tutti loro, però, c'è una seconda possibilità di lasciare la strada, le dipendenze e i crimini per sopravvivere. Perché nella maggior parte dei Paesi dove si verificano queste situazioni, i missionari salesiani hanno programmi di accoglienza e reinserimento dei minori. “Non importa il loro passato, basta solo che siano disposti a cambiare la loro vita e ad essere protagonisti del loro futuro grazie all'educazione”, afferma un salesiano responsabile di uno di questi programmi.

I bambini di strada sono stati uno dei settori che hanno sofferto di più le conseguenze del coronavirus nell’ultimo anno. Sono sopravvissuti senza un posto dove poter rispettare il confinamento, senza acqua per l’igiene personale o mascherine per evitare il contagio e senza cibo o mezzi per ottenere del denaro...

Grazie ad equipe multidisciplinari composte da assistenti sociali, educatori, medici e psicologi, i salesiani vanno incontro a questi ragazzi e ragazze per offrire loro un cambiamento di vita, in un ambiente familiare: dormire su un letto, avere vestiti puliti, poter fare la doccia, mangiare tre volte al giorno…

Il cambiamento è difficile per tutti loro, ma la maggior parte dei minori finisce per adattarsi e impara a vivere con alcune regole minime di buona convivenza con i propri pari. Alla fine, la decisione di lasciare la strada porta con sé un’altra decisione: tornare a scuola o imparare un mestiere.

L’educazione diventa allora il miglior strumento per il cambiamento. Superano i traumi del passato, acquistano fiducia, apprezzano l’accoglienza ricevuta e lo sforzo da essi compiuto e si fissano degli obiettivi per il futuro. Allo stesso tempo, i programmi salesiani, insieme alle autorità, cercano di rintracciare le loro famiglie per ottenere la reintegrazione familiare e un futuro pieno di speranza e opportunità per questi minori.

Fonte: Misiones Salesianas

InfoANS

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