Italia – 1961 - 11 Giugno - 2021: 60 anni fa la prima pietra del Tempio Don Bosco

11 Giugno 2021

(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Esattamente 60 anni fa, l’11 giugno 1961, avvenne la cerimonia della posa della prima pietra del Tempio “Don Bosco” a Castelnuovo Don Bosco, sul luogo in cui era nato il “Santo dei Giovani”. La pietra venne benedetta e collocata dall’allora arcivescovo di Torino, cardinale Maurilio Fossati. Fu l’inizio dei lavori che portarono, di lì ad alcuni anni, a vedere svettare sul “Colle Don Bosco”, tra colline, vigneti e noccioleti, quella che oggi è una vasta e imponente basilica.

La Basilica, divenuta tale il 12 aprile 2010, per volontà di Papa Benedetto XVI, è composta da due chiese sovrapposte e venne progettata dall’ing. Enea Rocca e realizzata dall’impresa costruttrice di Giuseppe Stura e figli. Essa fu costruita dove sorgeva la “cascina Biglione” di cui il padre di Don Bosco, Francesco, era mezzadro. Nella cascina viveva la famiglia Bosco e lì nacque Giovanni Bosco, il 16 agosto 1815.

Del pomeriggio di quell’11 giugno la Cronaca della Casa riporta la presenza di numerose personalità religiose e salesiane: oltre al card. Fossati c’erano anche il vescovo di Asti e altri vescovi; il Rettor Maggiore dell’epoca, don Renato Ziggiotti, accompagnato dal suo Vicario, l’Economo Generale e diversi altri Consiglieri Generali, tra cui il futuro Rettor Maggiore don Luigi Ricceri; la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Angela Vespa, insieme alla sua Vicaria, e all’Economa Generale; autorità civili come il Vice-prefetto e il Questore di Asti, il sindaco del comune di Castelnuovo, Giuseppe Musso.

La pietra non proveniva dalle cave, ma dalla basilica torinese di Maria Ausiliatrice, dove serviva da basamento al quadro della Madonna.

“Il discorso di circostanza fu fatto, con eloquenza nuova e calore insolito, da don Guido Favini, Segretario Generale dei Cooperatori Salesiani, il quale ha saputo mettere l’accento sopra il significato più vero della cerimonia, in quanto essa voleva essere un omaggio di tutta la Famiglia Salesiana alla presenza sempre più sentita di Don Bosco nel mondo contemporaneo” prosegue con precisione la cronaca.

Quindi don Ziggiotti diede lettura del telegramma della Segreteria di Stato di Sua Santità, e lesse poi la supplica che venne murata nella Prima Pietra insieme con la pergamena. Rivolgendosi allo stesso Don Bosco, la supplica affermava:

“Giuriamo fedeltà al programma che tu ci hai lasciato: preghiera e lavoro per l’apostolato delle anime; religione, ragione e amorevolezza, nel nostro sistema educativo e in tutti i rapporti sociali; fervente amore a Gesù, a Maria Santissima, al Papa, alla Gerarchia, alla Chiesa Santa. E aiutaci dal Cielo a vivere santamente nella pratica delle Costituzioni e dei Regolamenti; a conservarci fedeli alla nostra vocazione fino alla morte, a dilatare il regno di Gesù Cristo nel mondo…”

Mentre la pergamena oltre a citare i nomi delle principali autorità e degli autori materiali del tempio, ricordava anche il fine proprio di questo santuario dedicato a Don Bosco: “perché si elevi fiduciosa la preghiera a impetrare protezione sulle terre tanto care alla sua infanzia, vissuta nella dura e rassegnata povertà, nella ricchezza luminosa delle celesti rivelazioni”.

Tra gli avvenimenti principali registrati in questi 60 anni al tempio del Colle Don Bosco non si possono dimenticare: la visita di Papa Giovanni Paolo II, il 3 settembre del 1988, nell’anno del primo centenario della morte di Don Bosco, che nell’occasione beatificò Laura Vicuña; la celebrazione conclusiva del Bicentenario della nascita di Don Bosco, il 16 agosto 2015, alla presenza di migliaia di giovani del Movimento Giovanile Salesiano di tutto il mondo; ed anche – dapprima in negativo, poi in positivo – il trafugamento e il successivo ritrovamento di una reliquia insigne di Don Bosco, nel giugno del 2017.

Sul sito del Colle Don Bosco è disponibile un interessante video di presentazione della Basilica e di tutto il complesso salesiano che lì è stato eretto.

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