Costa Rica­ – La cura verso i giovani in situazione di rischio

07 Luglio 2016

(ANS – San José) – Nel 1846 Don Bosco fu presente durante l’esecuzione di un condannato a morte. Don Bosco in precedenza aveva confessato e dato la comunione al condannato. Al momento dell’esecuzione Don Bosco perse conoscenza e svenne. Quest’esperienza segnò la sua vita ed egli decise di lavorare affinché nessun giovane finisse in galera. Il mondo è pieno di rischi e milioni di giovani sono a rischio, e se le istituzioni non mettono in atto validi progetti, si perderanno generazioni di giovani.

Sono definiti “giovani in situazione di rischio” quelli che hanno dei fattori che li portano a cadere in comportamenti o esperienze dannosi per se stessi o per la società. Questi comportamenti o esperienze non riguardano solo coloro che si espongono al rischio, ma anche la società in generale e le generazioni future: lasciare la scuola, restare senza un impiego, abusare di sostanze stupefacenti, dedicarsi a comportamenti violenti, iniziare precocemente l’attività sessuale e o compiere pratiche sessuali rischiose…

Per dare delle risposte a questo problema, venticinque istruttori ed educatori del CEDES Don Bosco di Alajuelita si sono riuniti e hanno ragionato sull’applicazione dell’“Itinerario per la cura dei giovani in situazione di rischio sociale”.

Di tale progetto è responsabile l’équipe ispettoriale di opzione preferenziale. Secondo dei dati statistici il 60% dei giovani vengono licenziati dai loro posti di lavoro a causa della debole formazione ai valori e alle abilità sociali, cioè per la debolezza di quelle competenze umane che dovrebbero consentirgli un ingresso ottimale nel mondo del lavoro.

CEDES Don Bosco per questo ha preso l’iniziativa di integrare i propri curricula formativi con l’“Itinerario per la cura dei giovani in situazione di rischio sociale”, progettando così un quadro curriculare più completo.

Un’altra delle strategie è dare maggiore potere e responsabilità e rafforzare la formazione di educatori e formatori, poiché sono loro che sono quotidianamente a contatto con i ragazzi e, oltre ad istruirli, sono chiamati a fare i conti con le loro situazioni di vita e ad accompagnarli in diversi momenti. 

InfoANS

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