Nel corso della Messa, a nome del Superiore di TLS, il Vicario ha dato il benvenuto a don Phuoc e gli ha augurato di sentirsi a casa, visto che è la prima volta che visita Timor Est.

Poi, parlando delle particolarità della festa di quest’anno, don Pinto ha messo in luce la celebrazione del 400° anniversario della morte di San Francesco di Sales, “che potremmo definire il nostro Gran Padre e Patrono” e il suo legame spirituale con Don Bosco “Nostro Padre e Fondatore”; e ha soggiunto: “Quando viviamo secondo il loro Carisma, la loro Spiritualità, la loro pedagogia, la loro educazione, noi, Famiglia Salesiana, li facciamo rimanere vivi in mezzo a noi”.

Ancora, ha continuato proponendo ai presenti di ricercare la saggezza di Dio, ascoltando la sua Parola; in tal modo si diventerà anche felici; e si potrà coltivare la virtù dell’umiltà.

Guardando al contesto socio-politico del Paese, don Pinto ha anche aggiunto: “Alcuni dei nostri exallievi e amici dell’opera salesiana sono candidati alla Presidenza, a motivo del loro amore per il nostro amato paese. Preghiamo per loro affinché portino avanti sempre la politica di Don Bosco, la politica del Padre Nostro”.

E sul tema della cura della Casa Comune ha precisato che anche l’impegno a favore del Creato, insieme con le attività sociali e quelle educative, sono segni di amore verso il proprio Paese.

Quindi ha concluso la sua omelia ricordando il messaggio inviato dal Papa all’Angelus del giorno precedente, nel quale il Pontefice ha sottolineato che “Don Bosco non si è chiuso nelle sacrestia… È uscito sulla strada a cercare i giovani, con quella creatività che è stata la sua caratteristica”.

Al termine della Messa è stata la volta di don Phuoc di consegnare un breve messaggio a tutta la Famiglia Salesiana di Timor Est. Egli ha dapprima portato il saluto colmo d’affetto del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che ha definito “innamorato di Timor Est”. Poi ha notato la gentilezza degli abitanti del Paese, che ha avuto modo di sperimentare già al suo arrivo nel Paese (“Di solito in aeroporto i funzionari sospettano degli stranieri, ma a Timor Est è diverso: un funzionario dell’immigrazione mi ha persino offerto un bicchiere d’acqua perché ha visto che avevo sete”, ha raccontato). 

Soprattutto, il Consigliere Regionale ha detto di aver gradito la possibilità di celebrare l’Eucaristia con una folta assemblea, “a motivo del vostro grande amore per Don Bosco”, dopo due anni che non gli era stato più possibile a causa della pandemia. Inoltre, ha lodato anche la performance del coro, paragonato a quello della Basilica di San Pietro.

Don Phouc ha concluso il suo intervento invitando tutta la Famiglia Salesiana a lavorare insieme per i giovani, e ha assicurato che nonostante le difficoltà e le sfide, il carisma salesiano continua a crescere. E per questo, ha invitato a crescere nella missionarietà.

Dopo la celebrazione eucaristica in parrocchia, tutti sono stati invitati ad una serata di festa nella palestra del Centro Professionale salesiano di Comoro, dove don Phuoc ha assistito alle esibizioni dei giovani, ha partecipato alle loro feste e si è reso disponibile alle molte richieste di foto.

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