Slovacchia – Le Figlie di Maria Ausiliatrice impegnate alla frontiera con l’Ucraina

28 Marzo 2022

(ANS – Vyšné Nemecké) – In un video pubblicato su YouTube, tre giovani Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) dell’Ispettoria “San Giovanni Bosco” della Slovacchia raccontano l’esperienza di 8 giorni di volontariato vissuti a Vyšné Nemecké, alla frontiera con l’Ucraina.

“Sono storie molto forti quelle che raccontano queste persone”, dice suor Elen, riferendosi soprattutto a chi viene da Kharkov o da altre città completamente distrutte dai bombardamenti. “Cerco di ricordarne alcune, ma in otto giorni sono troppe”. Tra i bambini e le bambine che arrivano con le mamme, le reazioni sono diverse: il silenzio e la riservatezza, o il desiderio di esprimersi con decisione, come il piccolo Dima, di 8 anni, che vorrebbe diventare Presidente per garantire la pace a tutti.

“È importante che i piccoli e i giovani sappiano che la guerra e la violenza non vanno bene, che è terribile che i civili muoiano” osserva suor Elen con sguardo da educatrice salesiana, che continua a raccontare quanto sia stato difficile, soprattutto all’inizio, vedere la sofferenza e l’angoscia delle mamme senza poter dare loro tutta la sicurezza di cui avevano bisogno. Oltre ai primi aiuti, “sarà necessario pensare anche a un supporto psicologico, in modo che non diventino preda di chi può approfittare della loro fragilità”.

“Questo è un grande regalo per me”, esordisce suor Martina. “Il motivo per cui sono qui è far sperimentare alle persone che arrivano un po’ di vicinanza, far sentire che Dio li ama, nonostante tutto quello che sta succedendo”.

È un lavoro di squadra quello delle FMA e degli altri volontari: chi conosce meglio le lingue cerca di individuare le necessità e indirizza le persone a chi le accompagna verso ciò di cui hanno bisogno – una carta SIM, un posto per pernottare in base alla destinazione, la fermata dell’autobus…

“Loro sono un grande esempio per me”, confida suor Martina “ed è forte vedere quanto desiderino rimanere in Ucraina e il non poterlo fare, o quando le mamme arrivano con i loro bambini e non sanno dove andare, cosa fare”.

Dall’altro lato, è consolante constatare quante persone siano disposte ad aiutare, mettendo a disposizione un alloggio, un mezzo di trasporto, prendendosi cura di chi arriva… Diversi giovani, come le FMA, hanno impiegato le proprie vacanze di primavera – a inizio marzo in Slovacchia – nel volontariato, offrendo quello che avevano e sapevano fare.

“Perché sono qui? Appena ho saputo di questa situazione ho voluto aiutare e siccome parlo il russo, ho pensato di rendermi utile”, afferma suor Lamiya. Anche lei è rimasta molto colpita dalle storie della gente che ha ascoltato per prima, essendo la più vicina al confine, con il compito di interprete.

Tanti sono i segni di speranza e di generosità: “Ho visto l’incredibile dedizione delle persone, dei volontari che sono qui - giovani, anziani, medici, soldati, poliziotti, tantissime persone - ognuno per quanto può aiuta. So che non tutti possono essere qui, ma penso che ognuno possa aiutare da dove si trova”.

Nel video compaiono anche alcune giovani volontarie con la Protezione Civile: “Ci sono molte storie strazianti – racconta una di loro –. Molte persone dall’Ucraina che vengono accolte ci vedono come piccoli angeli e noi siamo felici di poter aiutare”.

Nel video viene mostrato quanto è offerto nell’area di soccorso: vestiti, passeggini, giocattoli e altri beni, tendoni in cui riposare e attendere i parenti in arrivo o i mezzi di trasporto, spazi per la cucina e per il soccorso medico… un intero villaggio della solidarietà.

L’esperienza per le tre giovani FMA si conclude, mentre la gratitudine per quanto vissuto rimane: per le storie e i volti che porteranno sempre nel cuore e nella preghiera, e per il supporto orante ricevuto dalle Comunità e da chi le sapeva impegnate nel compito di essere presenza amica e segno di speranza per chi ha perso tutto.

“Non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno” (Papa Francesco, Angelus 20 marzo 2022).

Fonte: CGFMAnet.org

InfoANS

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