Italia – Servizio e perdono. Le parole di Papa Francesco dal carcere di Civitavecchia

15 Aprile 2022
Foto © Vatican Media

(ANS – Civitavecchia) – Per la sesta volta nel suo Pontificato, e per la prima volta dallo scoppio della pandemia di Covid-19, Papa Francesco ha celebrato la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo in un carcere. Ieri, 14 aprile 2022, dopo aver presieduto in mattinata la Messa Crismale nella Basilica di San Pietro, lo ha fatto presso il penitenziario di Borgata Aurelia a Civitavecchia. Nel corso dell’omelia, pronunciata a braccio, il Pontefice ha ricordato che “Dio perdona tutto e sempre”, e che tutti siamo chiamati al servizio reciproco e “senza interesse”.

Il carcere che ha accolto ieri il Santo Padre sorge alla periferia della città laziale e, tra detenuti e personale, ospita una comunità di circa 900 persone. I carcerati sono 530, in buona parte donne. Solo una rappresentanza di questi è potuta venire nella cappella a salutare il Papa, insieme ad una rappresentanza anche degli agenti e del personale della casa circondariale, e ad alcune autorità, tra cui il Ministro della Giustizia italiano, Marta Cartabia. In tanti, però, sono rimasti fuori dalla cappella, appoggiati al muro a riprendere e salutare l’arrivo del Pontefice.

La celebrazione è stata raccolta, con i detenuti che hanno animato i canti, offerto il servizio dei ministranti e dei lettori. L’omelia del Papa, pronunciata con un filo di voce, è stata tutta incentrata sui concetti di perdono e servizio. Il Vescovo di Roma ha commentato le letture del giorno, parlando del segno della Lavanda dei piedi, un gesto, una “cosa strana”, perché “a quel tempo i piedi li lavavano gli schiavi”.
Inoltre, il Signore lava i piedi a tutti e 12 gli Apostoli, anche a Giuda “quello che lo vende – ha proseguito Francesco –. Così è Gesù e ci insegna questo, semplicemente: fra voi dovete lavarvi i piedi… Uno serve l’altro, senza interesse: che bello sarebbe se questo fosse possibile farlo tutti i giorni e a tutta la gente”. “Senza interesse”, ha ripetuto.

“Dio perdona tutto e Dio perdona sempre! – ha aggiunto poi il Pontefice –. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”, dimenticando che il Signore “è un Giudice un po’ strano: il Signore giudica e perdona”. Infine, ha concluso esortando ad andare avanti con “la voglia di servire e perdonarci”.

L’omelia si è conclusa con una lunga pausa di silenzio. Al termine della quale Papa Francesco ha ripetuto il gesto di Gesù durante l’Ultima Cena, quando il Signore lavò i piedi ai suoi discepoli in segno di amore spinto fino al servizio e all’umiliazione, nei confronti di 12 detenuti, uomini e donne, di età diversa, diversa nazionalità e di diverse sezioni del penitenziario.

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".