RMG – I salesiani non si dimenticano della guerra in Ucraina, né della popolazione rifugiata

16 Maggio 2022

(ANS – Roma) – La campagna salesiana di sostegno umanitario a motivo dell’emergenza in Ucraina continua il suo lavoro silenzioso, ma quotidiano, per soddisfare i bisogni più elementari di quelle famiglie che, a causa della guerra, cercano rifugio e accompagnamento fuori dall’Ucraina. Attenzione ai reali bisogni del prossimo, generosità e creatività sono i tratti distintivi di un impegno che prosegue senza soste e senza confini.

Dall’Italia provengono delle testimonianze su due significative esperienze di accoglienza: la prima arriva direttamente dalla Casa Madre dei salesiani: “Attualmente a Valdocco, a Torino, stiamo ospitando 16 ragazzi ucraini che fanno parte di una squadra di canottaggio – racconta don Alberto Goia, Delegato di Pastorale Giovanile per i Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania –. Vanno dai 12 ai 17 anni e, insieme con la loro allenatrice, sono arrivati subito dopo Pasqua. Quando li abbiamo accolti erano spaesati, tuttavia hanno immediatamente mostrato voglia di normalità”.

Una normalità che passa anche dalla possibilità di praticare lo sport che li ha uniti e che scandiva le loro vite anteguerra: “Loro stessi non potevano capacitarsi del fatto di essere riusciti a rivedere i loro amici, di stare insieme e potersi nuovamente allenare. Infatti, grazie all’associazione Gli amici del fiume, hanno ripreso l’attività sportiva, che per questi ragazzi significa moltissimo” prosegue don Goia.

Ma non solo: perché per il senso di normalità poche cose sono tanto forti quanto le abitudini culinarie. “Fortunatamente abbiamo un confratello che è ucraino e ci aiuta a comunicare, e poi abbiamo una forte rete di volontari – prosegue il salesiano –. Tra questi ci sono alcune donne ucraine che vivono a Torino si sono rese disponibili a cucinare i loro piatti tipici, cosa che per i ragazzi è importante perché non è facile adattarsi immediatamente a sapori diversi. Ritrovare un cibo familiare è un modo per sentirsi accolti, mantenendo comunque un legame con la propria terra. Occorre tenere conto che questi minori hanno lasciato non solo la casa, ma pure i genitori, con i papà che sono stati chiamati a combattere”.

La seconda esperienza è in corso all’oratorio salesiano “Don Bosco” della parrocchia “San Francesco d’Assisi” di Terni, dove è stato creato un corso di lingua italiana ad hoc per offrire la possibilità agli ucraini che si trovano in città di comunicare senza bisogno del mediatore linguistico. Ad insegnare non sono solo professori, ma anche e soprattutto studenti delle scuole superiori, che hanno risposto immediatamente all’appello dei sacerdoti della parrocchia. Il progetto, realizzato in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Terni, è nato dall’iniziativa dei salesiani.

“Molti dei più piccoli non conoscevano l’alfabeto - dice Anna, studentessa e ora professoressa d’italiano – quindi abbiamo dovuto insegnare loro le singole lettere, disegnando oggetti alla lavagna che potessero essere collegati”.

“È stato molto complesso anche perché ci stava molto a cuore cercare di farli sentire il più possibile a loro agio e, in un certo senso, di far trascorrere loro qualche ora in spensieratezza”, aggiunge Benedetta.

“L’obiettivo di questo corso non è solo quello di insegnare loro l’italiano, ma anche di stringere nuove amicizie” conclude Alessandro. E, infatti, sono state organizzate anche delle passeggiate per le vie del centro o al parco per far scoprire loro la città dove ora vivono, mentre i più piccoli, terminata la lezione d’italiano, si trasferiscono nel campetto dell’oratorio e danno vita al gioco condiviso con altri bambini e ragazzi.

In Spagna, invece, prosegue la campagna di solidarietà lanciata dall’Ispettoria Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e dall’ONG “Bosco Global”, volta a sostenere una trentina di rifugiati nelle città polacche di Danzica, Lubrza e Stettino, e che avrà ora anche due nuovi punti di accoglienza, a La Almunia e Burriana.

“Continuiamo a raccogliere fondi. Tutte le donazioni che perverranno sui conti dell’Ispettoria e di ‘Bosco Global’ saranno destinate a progetti specifici per l’assistenza alle persone vittime della guerra in Ucraina – spiega don José Luis Navarro, Coordinatore dell’Animazione Missionaria ispettoriale e della Campagna per l’emergenza ucraina –. Ci occuperemo dei progetti proposti dal Centro di Coordinamento di Varsavia e ci occuperemo anche, a seconda delle necessità e delle cifre raccolte, dei progetti di assistenza diretta che stanno nascendo nelle case salesiane della nostra Ispettoria”.

Infine, un’ultima iniziativa che merita di essere diffusa viene da Malta e riguarda l’impresa giornalistica e umanitaria dei reporter Neil Camilleri e Giuseppe Attard, del quotidiano Malta Independent. I due si sono recati in Ucraina tra il 28 marzo e il 7 aprile, visitando città come Leopoli e Kiev, e sono stati testimoni della tragedia della guerra e delle sue cicatrici in realtà come Irpin o Bucha. Durante il loro soggiorno, hanno anche intervistato molti rifugiati ospitati nelle case salesiane in Ucraina, Polonia e Slovacchia, ed è per questo che ora stanno producendo un documentario sulla loro recente esperienza in Ucraina, con l’obiettivo di raccogliere fondi per i rifugiati che vivono sotto le cure dei Salesiani di Don Bosco. Tale documentario sarà disponibile in esclusiva su GO TV dal 23 maggio.

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