Francia – “Un padrino per domani”: un’iniziativa dell’Istituto “Don Bosco” per favorire l’inserimento sociale dei minori migranti

07 Giugno 2022

(ANS – Tulle) – All’interno della rete di opere e organismi salesiani “Don Bosco Action Sociale”, promossa dall’Ispettoria salesiana “San Francesco di Sales” di Francia e Belgio Sud (FRB), sono attualmente inseriti, accolti e accompagnati quasi mille minori migranti, noti come MNA (minori non accompagnati). L’Istituto Don Bosco, con sede a Gradignan, Dipartimento di Gironda, è la casa salesiana che contribuisce maggiormente a questa accoglienza, e conta su diverse filiali, tra cui una a Tulle, dove è nato un interessante progetto per l’inserimento sociale di questi ragazzi.

L’Istituto Don Bosco, che si occupa del sostegno ai minori non accompagnati, ha creato infatti un sistema di patrocinio per i giovani migranti, siano essi minorenni o appena maggiorenni, al fine di facilitare la loro integrazione sul territorio. Il progetto, lanciato lo scorso autunno dalla sede di Tulle, si chiama in modo molto evocativo: “Un padrino per domani”.

L’Istituto gestisce da diversi anni, una piattaforma di accoglienza per minori non accompagnati, sostenuto economicamente del Dipartimento di Corrèze. Attualmente accoglie circa sessanta giovani migranti provenienti da Bangladesh, Pakistan, Mali, Guinea e altri Paesi, che si sono stabiliti a Tulle e a Brive.

Per facilitare la loro integrazione, l’Istituto ha ideato un sistema di patrocinio basato su una singolare proposta, che fa leva sulle attività ricreative, sportive o culturali. “I padrini o madrine dei ragazzi si impegnano con i loro figliocci a condividere un momento della giornata, legato allo sport, all’arte, alla cultura. E cerchiamo di fare in modo che sia qualche attività già presente e abituale nella vita dei padrini, così che non devono aggiungere un nuovo impegno”, spiega Ségolène Girardet, responsabile di portare avanti questa missione. 

“È molto semplice. Si tratta di offrire loro un’attività da fare insieme da due a quattro volte al mese. A condizione che siano d’accordo, naturalmente! Non è mica il servizio militare culturale!” scherza Marie-Andrée, una donna in pensione molto coinvolta nella vita locale, che però prende molto sul serio il suo ruolo di madrina nei confronti di Abdoulie e Mamadou, che, ad esempio, spesso accompagna al cinema.

Per Mamadou, avere qualcuno che lo accompagni in questa fase radicalmente nuova della sua vita è qualcosa prezioso: “Quando uno arriva dall’estero, senza avere i genitori accanto, il rapporto con la nostra madrina rappresenta di fatto la nostra madre” racconta.

Aïcha, invece, è la madrina di Samuel, che ha appena compiuto 18 anni, ma ancora non si è ben inserito nel tessuto sociale: “Non mi piace stare sempre da solo e penso sia bello, invece, avere qualcuno con cui parlare, confrontarsi” testimonia il giovane, durante una partita a bowling a cui è andato insieme alla sua madrina, i figli di lei e una sua amica.

“Se ha bisogno, me lo fa sapere e io vado a prenderlo. Altrimenti, ognuno va avanti con la propria vita. Non ho degli obblighi specifici, si tratta di passare del buon tempo insieme” spiega ancora Aïcha.

Attualmente si sono già concretizzati cinque rapporti di patrocinio, ma l’Istituto Don Bosco spera di poterne realizzare molti altri: circa 30 ragazzi sono in attesa di trovare i loro padrini o madrine.

Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Fonte: France 3

InfoANS

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