Slovenia – Bambini e adolescenti ucraini partecipano agli oratori estivi salesiani di Ljubljana e Maribor

12 Luglio 2022

(ANS – Ljubljana) – “Che tipo di oratorio farete quest’anno?” è stata la domanda più frequente posta questa primavera agli animatori e responsabili dei Centri Giovanili salesiani in Slovenia. Don Janez Suhoveršnik SDB, responsabile del più grande Centro Giovanile salesiano sloveno, a Ljubljana-Rakovnik, risponde con poche semplici parole: “Di nuovo il normale oratorio, nel senso migliore del termine”, e poi spiega: “Intendo, la folla di bambini sorridenti e di animatori stanchi, ma felici a fine della giornata. Questa è una breve descrizione della normalità”.

A Ljubljana-Rakovnik è finita la prima delle quattro settimane dell’oratorio estivo salesiano, che ha visto la partecipazione di oltre 200 bambini e 40 animatori. Prosegue don Suhoveršnik: “L’attenzione principale è sempre costituita dalle iniziative speciali, come il viaggio in treno e la passeggiata per tutti, dove i bambini hanno avuto tempo per molte altre cose: cantare con l’accompagnamento di chitarre e ukulele, ballare al ritmo della musica, giocare e fare nuove amicizie”.

Don Mitja Štefan Franc, SDB, responsabile del Centro Giovanile Salesiano di Maribor la seconda maggiore città slovena, dove si sono da poco concluse due settimane di oratorio estivo, ha dichiarato: “L’esperienza di quest’anno è molto buona a mio parere. Credo che gli animatori abbiano imparato molto ed io stesso ho imparato molto. L’oratorio estivo è stato privo di mascherine e restrizioni, il che ha facilitato molte cose. Abbiamo potuto fare di nuovo gite un po’ più lunghe, giocare insieme, c’è stata maggiore socializzazione tra tutti i partecipanti, indipendentemente dal gruppo di appartenenza”.

Tuttavia, entrambi gli oratori estivi di Maribor e Ljubljana Rakovnik, hanno una cosa in comune: l’apprendimento delle lingue straniere. Non si tratta di un’attività a breve termine e regolare, piuttosto è qualcosa che dipende dal fatto che agli oratori estivi partecipano anche i giovani profughi ucraini giunti in Slovenia con le loro famiglie. Con il sostegno dell’organizzazione salesiana “Fundacija Don Bosko”, infatti, 14 minori ucraini hanno partecipato alla prima settimana dell’oratorio a Ljubljana, e altri 60 sono attesi nelle prossime tre settimane; mentre all’oratorio a Maribor hanno partecipato 16 bambini Ucraini.

Don Franc racconta l’esperienza di Maribor: “Sembra che questo programma fosse una grande novità per molti, quindi, a volte per loro era più difficile seguire tutto ciò che accadeva e il ritmo da seguire. E se a volte qualche animatore ‘blaterava’ sul fatto che ne stavano più per conto loro, gli spiegavo che noi non abbiamo idea di cosa possa passare e sperimentare un bambino in tempo di guerra. Credo che abbiamo realizzato almeno un po’ le parole del Vangelo: ‘Ero straniero e mi avete accolto’. È interessante il modo in cui hanno condiviso le loro esperienze con i nostri ragazzi e naturalmente anche le loro opinioni sulla situazione della guerra in Ucraina. La lingua non è un problema per i bambini, alcuni di loro conoscevano già bene lo sloveno, soprattutto i più piccoli, altri si sono aiutati con i traduttori online, altri ancora si sono abbandonati al gioco e al linguaggio degli occhi e del cuore”.

Secondo le parole di don Suhoveršnik SDB anche a Ljubljana-Rakovnik i bambini e i giovani ucraini si trovano bene tra loro, e il merito va dato anche agli animatori, dei veri maestri della comunicazione, tra cui ve ne sono anche uno studente universitario ucraino e una studentessa universitaria dalla Russia. La distanza di casa e la vicinanza di lingua hanno creato un vero e proprio legame di amicizia tra loro.

Don Suhoveršnik conclude: “Seguendo l’esempio di Gesù, che ci ha detto ‘Lasciate che i piccoli vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli’, abbiamo accolto volentieri tutti questi diversi giovani sotto la nostra ala. Nello spirito del carisma di Don Bosco, il cui Oratorio divenne un rifugio per tutti i giovani di buona volontà, anche noi vogliamo creare un luogo per tutti dove i giovani si sentano a casa e dove possano trovare qualcuno che si prenda cura di loro. E questo si realizza davvero: un bambino ha portato all’animatore un origami ben fatto e glielo ha regalato con le parole: ‘L’ho fatto per te perché sei il miglior animatore’. Finché ci saranno giovani che donano così generosamente il loro tempo per altri giovani, saremo testimoni della gioia che circola irresistibilmente e riempie ogni giorno non solo i bambini e gli animatori ma, attraverso di loro, intere famiglie”.

Maja Žibert,

Fundacija Don Bosko

InfoANS

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