Nigeria – Adeyi e Asanam, due storie di successo del programma “Bosco Boys Home”

11 Ottobre 2022

(ANS – Abuja) – Quando i missionari salesiani giunsero in Nigeria, nel 1982, si resero presto conto che il fenomeno dei bambini e dei giovani che vivono per strada era molto diffuso. Ancora oggi tanti giovani vagano per le strade delle grandi città in cerca di qualcosa da mangiare o per fare qualche lavoretto saltuario, e c’è anche chi è costretto a rubare per potersi sfamare. Il programma “Bosco Boys Home” è un punto di riferimento per i ragazzi di strada che vogliono cambiare vita: lì i minori possono riprendere a studiare, imparare un mestiere e, se possibile, tornare alle famiglie d’origine.

Adeyi è un ragazzo di 14 anni che viveva a Ogbomoso, una città della Nigeria sud-occidentale. Ha perso la madre quando era molto giovane, è cresciuto con lo zio, ma dentro casa ha subito ogni tipo di abuso. Questa terribile situazione lo ha portato a scappare via da lì e a sopravvivere per strada. Ha svolto diversi lavori da quando è arrivato a Lagos, la maggiore città del Paese. “Vendevo acqua e biscotti. Spesso andavo ad aiutare le persone che vendono acqua potabile, ma ai bambini di strada viene dato poco denaro. Ero maltrattato, ma quando ho incontrato i salesiani tutto è cambiato”, racconta.

Asanam, invece, ha 15 anni. Anche lui è scappato di casa dopo essere stato maltrattato dalla sua famiglia. “Per strada non sapevo dove dormire. Ho incontrato alcuni ragazzi che erano anche loro fuggiti dalle loro famiglie e chiedevo l’elemosina per poter mangiare qualcosa, ma la vita in strada è molto difficile e bisogna sempre stare attenti. È una vita dura e solo i più forti sopravvivono – ricorda –. Mi sentivo scoraggiato e perso finché non sono arrivata al centro Bosco Boys Home, dove ho capito che la vita poteva essere diversa”.

I casi di Adeyi e Asanam sono solo due esempi dei tanti minori che i salesiani tolgono dalle strade, un lavoro che non si è fermato nemmeno durante la pandemia. Altri ancora arrivano dai salesiani da soli, perché hanno sentito dire che Don Bosco può cambiare le loro vite.

Le case “Bosco Boys” sono spazi pensati per far sentire accompagnati i minori in situazione di estrema vulnerabilità attraverso una prima accoglienza. I salesiani, insieme ad un’équipe di assistenti sociali ed educatori, garantiscono loro cibo, assistenza e sostegno psicologico. Viene quindi offerta loro la possibilità di seguire un corso di educazione formale o di formazione professionale che li aiuti a ridefinire piccoli obiettivi, a conoscere le proprie capacità e a ritrovare la fiducia in se stessi.

I Salesiani in Nigeria, oltre ad occuparsi di opere pastorali ed educative, lavorano con i minori poveri e abbandonati, attraverso due centri di protezione dell’infanzia bisognosa, a Lagos (aperto nel 2018) e ad Ibadan (aperto nel 2009), e che cambiano la vita a centinaia di minori vittime di tratta, abusi, orfani, in conflitto con la legge o con delle dipendenze. Grazie a borse di studio e sovvenzioni, i Figli di Don Bosco riescono ad offrire loro un sostegno continuo, sotto forma di pasti, cure, tasse e materiali scolastici, abbigliamento e uniformi.

Oggi Adeyi ha completato un corso di formazione professionale e ha ristabilito i contatti con i familiari, è riuscito a iscriversi a scuola e la sua vita è cambiata completamente. Mentre Asanam, grazie ai corsi di formazione professionale, sta lentamente scoprendo le grandi capacità che possiede. E testimonia: “Ora so di valere più di quanto la strada mi abbia fatto credere. Grazie all’aiuto della ‘Bosco Boys Home’ sto imparando molte cose nuove e so cosa voglio fare da grande. Per me casa è il luogo in cui posso essere felice senza venire maltrattato”.

Fonte: Misiones Salesianas

InfoANS

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